(Rockshots Records) Simpatica la proposta dei finlandesi Everfrost, che per il loro secondo album mettono assieme musica metal e storie (originali) di ispirazione manga per un connubio molto nerd, ma anche ben riuscito. Subito la titletrack, che presenta tutto il meglio (o il peggio, dipende dai punti di vista) del symphonic power metal di matrice scandinava: linea vocale alla Stratovarius, suoni boombastici alla Sonata Arctica, pomposità alla Twilight Force, melodia sparatissima alla Beast in black… prendere o lasciare! Ancora più squillante, a tratti zuccherosa, a tratti sfarzosa “Juhannus in January”, ed è allegra fino ai Freedom Call e ai Power Quest “Actraiser”. “Above the Treeline” ha molto dei ricami degli ultimi Sonata Arctica, mentre “Brandy and Antifreeze” ha quei toni dance metal contro i quali me sta lo prendendo praticamente a ogni recensione che scrivo. La velocissima “Darkwoods Drain Backwaters” non può che richiamare i Dragonforce; il disco si chiude con una suite di ben 15 minuti, “A Whisper in a frozen Tale”. I nostri sono astuti a dotarla di una sezione centrale strumentale insolitamente lunga, che cambia un po’ le carte in tavola rispetto alla media di questi brani; anche l’idea di non andare sempre a mille all’ora mi sembra molto azzeccata. Una certa ironia, melodie positive e buone capacità di scrittura fanno il successo di questo disco.

(René Urkus) Voto: 7,5/10