(Transcending Obscurity Records) Alla Trascending Obscurity hanno l’abitudine di saccheggiare il pianeta, in fatto di band da pubblicare. L’etichetta indiana pone la propria attenzione su realtà musicali, metal ovviamente, di diversi paese e in questo nuovo flusso di uscite anche l’Italia è parte delle nuove release. La band, il cui nome è il termine con il quale si ipotizza che l’origine della vita possa essere avvenuta altrove nell’universo e solo dopo è arrivata sulla Terra. Nati a Milano tre anni fa, i cinque esordiscono direttamente con un album di doom-death metal, plasmato con chitarre massicciamente distorte, una batteria netta nei colpi, pulita e che non eccede. Armonia da parte del basso nell’incollare i riff delle sei corde alle andature dei pezzi, mentre alla voce Jacopo e un growl mortifero. Doom, sicuramente, death per alcuni suoni, per soluzioni improvvise, nonostante l’atmosfera sia torva e decadente. “Abominio”, nella sua coda finale, come anche quella di “Incaranazione della Conoscenza” e gli impeti di “Decadimento Astrale” sembrano essere molto più avanti che di un doom metal di ordinanza. Le improvvise impennate si rifanno al death-doom di novantiana memoria, eppure sono tali da apparire come naturali evoluzioni di questi pezzi. Lo schema compositivo di Esogenesi vede un incipit misurato, introduzione delle varie linee melodiche e strutturali con parsimonia e una terza parte dove la band raggiunge il climax ed esplode. “…Oltregenesi…” è un esempio netto, chiaro, pulito, melodicamente evocativo su come pensino e compongano i milanesi. Meno di quaranta minuti di un esordio inaspettato, con una band limpida nel comporre e raggiungere per ogni pezzo composto gli obiettivi, le idee e la forma definitiva delle cose.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10