(Arkeyn Steel Records) Sempre alla ricerca di lost gems, la greca Arkyen Steel resuscita i texani Tyr e ne ripubblica praticamente l’intera discografia. I nostri, attivi fra la seconda metà dei nineties e la prima metà dei ’00, pubblicarono un solo full-length, questo “Illusion” del 2002, composto da appena otto brani, e proponevano un metallo a stelle e strisce dai toni molto melodici. Si comincia con la ruggente “Play the Game”, us metal che mostra gli ultimi riverberi del sound dei nineties. Riff potente per “Burn”, poi “Far away” cambia scenario inserendo hammond e chitarre acustiche. Seguono poi in scaletta due brani cadenzati relativamente simili, che incupiscono il sound e lo rendono più pesante: si tratta di “Scary Man” e “Naked World”. Si chiude con la spedita “Fire”, il brano più vicino all’heavy metal classico, con tanto di motori che sgasano in apertura. Vengono poi le bonustracks: “Can’t run forever”, dal demo del 2007, ultimo brano prodotto dalla band, è molto più orientata a un hard rock alla Bon Jovi; abbiamo poi l’intero demo del 1999. I pezzi migliori sono “Slave to the Feeling”, che unisce aggressività a ottime melodie, mentre è molto Savatage “Killing Time”; di classe la conclusiva “Better Days”, brano in buona parte acustico che rimanda anche alla tradizione rock a stelle e strisce. Per cultori di rarità.

(René Urkus) Voto: 7/10