(Masked Dead Records / Vomit Arcanus Productions) Inquietanti. Assolutamente inquietanti. Un incubo che si materializza durante questi oltre settanta minuti di blasfemia dissacrante, materializzata attraverso tracce (non solo canzoni) assurdamente teatrali. Suoni. Ritmi. Dissonanze. Rumori. Recitazione di frasi e poemi (praticamente tutti in italiano, principalmente tratti da testi di Torquato Tasso o Giovanni Papini) con voice samples malati, mantra ossessivi. Sembrano dei possenti estratti da film cult estremi, talvolta con inieizoni di musica che spazia dal doom al black metal. Le canzoni, quelle definibili tali sono, ad esempio, sono la travolgente “Sacre Gesta Cavalcano Il Metallo / Heilige Taten Reiten Das Metall” (con la recita de “La canzone d’Orlando” in lingua tedesca), un brano tetro ma dal gusto melodico ispirato all’horror metal (ad esempio quello di Death SS o King Diamond) o la sfrenata “Santo Frà Diavolo, Spara Per Noi!”, dall’innegabile gusto punk/hardcore. Delicata, lenta ma decisamente deviata “Aspetterò L’Altrove”, traccia dal romantico e sanguinario appeal gotico. Ma sono i brani come “I Tarocchi Della Vostra Sfiga” che generano inquietudine: non una canzone, piuttosto una recita teatrale -nemmeno un monologo- in quanto varie voci emergono in contesti sonori instabili. Ispirazione ritualistica con “Fratelli D’Occidente, Salviamo Noi Stessi Dall’Estinzione!”, inospitalità sonica sulla conclusiva “L’Urlo Del Cappuccino”. Con il loro ‘catechismo deviatiko’, la loro musica sperimentale ed i loro quasi trenta anni di attività, i Deviate Damaen non sono semplici musicisti dediti alle tenebre; con questo nuovo lavoro, corredato da un book di 32 pagine testi e immagini, i Deviate Damaen sono attori e registi di un’opera teatrale sonora che scava nel profondo delle anime, deturpando ogni barlume di purezza, seminando il marcio, coltivando la pazzia e riproducendo con macabro incesto la sintesi stessa del male. Un’esperienza uditiva assolutamente sconvolgente.

(Luca Zakk) Voto: 8/10