(Cruz Del Sur Music) Diavolo, gli Ogre! Quelli del fantastico “Dawn of the Proto-Man” (recensione qui), del favoloso “The Last Neanderthal” (recensione qui)! I compaesani di Stephen King! Il trio immutato dalle origini, risalenti a vent’anni fa fino ad oggi! Gli Ogre fanno un genere definibile come doom anni ’70… certo, ma loro sono personalissimi, potentissimi, una specie di reincarnazione dei Black Sabbath delle origini incrociata con i primissimi Iron Maiden… il tutto condito da una potenza sonora sfacciata, un libertinaggio progressivo malato ed una identità crudelmente granitica! Finalmente, a cinque anni da “The Last Neanderthal”, un nuovo lavoro, un nuovo lavoro intenso, micidiale, sfacciato, organico, carnale, viscerale… un dannato disco degli Ogre, roba che dovrebbe essere legale solo ed esclusivamente in vinile, un eroticissimo vinile nero come la morte sfoderato in una guerra contro qualsivoglia blasfemia appartenente al mondo digitale! Sembra la band si sia divertita con alcuni pezzi dell’album precedente, ad esempio con “Bad Trip”, perché il nuovo lavoro ha molta di quella perversione tipica dell’Ozzy Osbourne dei tempi d’oro, anche grazie ad un frontman -Ed Cunningham- che riesce davvero ad intrecciare le sue corde vocali con quelle del mad-man! Un album dal suono fottutamente vintage, con assoli favolosi, linee vocali invocate (e non invocanti!) dal diavolo in persona e testi che condannano chiunque detenga ed abusi del proprio potere… tranne un brano, “King of the Wood” che è un tributo proprio al sopra citato King! Fantastica e travolgente “The Future”, maledettamente vintage e deliziosamente doomy “Hive Mind”, stupende radici rock’n’blues con “Big Man”, pura energia fuori controllo con la favolosa “Judgement Day”. Lenta ed oscura “Blood of Winter”, poderoso e molto bluesy il brano dedicato al maestro dell’horror, prima della conclusiva “Cyber-Czar”, un circolo vizioso melodico appartenente all’inferno, votato alla dannazione, pesante, catchy, spudorato e dall’incalzare ossessivo e psichedelico. Tra i Black Sabbath ed i Seamount: un sound irresistibile che materializza svariati minuti di musica magnetica, ipnotica alla quale -molto semplicemente- diventa impossibile, quando non proibito, resistere!

(Luca Zakk) Voto: 9/10