(MASD Records) Nati con l’idea dei film horror e splatter degli anni ’70 e ’80 nella testa, e infatti il nome della band deriva da un film intitolato “Toolbox Murders” del 1978, i Toolbox Terror hanno usato il death metal per manifestare questa passione. Nè totalmente brutal e neppure old style, i Tools con questo nuovo album propongono il death metal con i suoi tratti più caratteristici. Lo hanno fatto pescando si dalla tradizione, ma traendo anche spunto da ambientazioni di carattere moderno. “Unidentified Flesh Object” macina riff e ritmi, un growl arso di rabbia e atrocità, mostrando un’alternanza ben costruita tra fasi veloci e momenti muscolari. Tra situazioni più o meno articolate e tecniche, stile Cannibal Corpse o Suffocation per esempio, ad andature che pur essendo di stampo death metal, vanno a scadere nel blackened. I Toolbox Terror creano delle composizioni che per alcune di esse si avverte un’atmosfera, un qualcosa di melodicamente esteso per l’intero sviluppo dei pezzi. “All I See Are Corpses” oppure “Maniac” sono esempi lampanti del buon amalgama del songwriting e con “Heritage Of Horror” a farlo nel suo massimo.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10