(I, Voidhanger Records) Un gioco eterno di inseguimento tra luce e oscurità. Elementi simbolici ma naturali. La luce è la speranza, la vita, il bene, mentre l’oscurità è il male, la dannazione. La morte. Ma la natura insegna: la luce esiste anche quando non è presente, perché la forza della vita, degli organismi, della natura stessa è in grado di generare la propria luce, combattendo ed anche sconfiggendo la forza delle tenebre. Sono queste le idee di base che hanno ispirato il terzo album di questa one man band australiana (il primo di una trilogia) che con il precedente “Shards Of Silver Fade” (recensione qui) attirò l’attenzione della scena. Un album complesso questo “Biolume…”, un album di black metal contorto che alterna momenti drammatici a passaggi epici, toccando idee symphonic, dungeons, ambient, dark… il tutto amalgamato con sapienza, originalità e teatralità magnetica. Stupende le varianti delle linee vocali, le quali spaziano dal growl al clean fino ad un suggestivo corale. Tutti i brani sono molto lunghi, anche se non si raggiungono le durate riscontrate nel precedente lavoro, ma nemmeno questa volta c’è monotonia o ripetizione: le suddivisioni dei brani sono solo cambi di capitoli, in quanto l’intero lavoro è un flusso unico di emozioni, di sensazioni, di immagini le quali rappresentano un percorso, un cammino verso verità nascoste, misteri crudeli e pensieri proibiti.

(Luca Zakk) Voto: 8,5/10