(autoproduzione) Uno stile considerabile tra thrash e spunti death metal quello dei Second Brain. Ritmi e riff sono espressione di velocità, con alcune progressioni rilevanti. Voce gutturale di Agravain, anche chitarra e synth, un growl che sembra più un harsh. Le incursioni vocali di Lala Gabarth, sono purtroppo spesso basse rispetto alla linea vocale principale e a quella della musica. Insomma, restano nascoste quando chitarra e batteria, insieme al growl sono lanciati. Poi arrivano aperture melodiche improvvise, nelle sezioni centrali dove esiste una buona armonizzazione tra il comparto prettamente metal e gli inserti del violoncello. A quel punto il tasso stilistico passa a indicazioni prog. La band osa, non c’è dubbio: plasma il proprio stile, partendo dai principi del thrash metal e esprimendosi attraverso un suonare il più delle volte tirato, estremo. Questo modo di fare avvicina molti passaggi al death metal, ma nella sostanza i momenti clou dei pezzi sono le fasi prog e di carattere melodico che, a prescindere dal genere, impongono la loro espressività. Dagonus, chitarra solista, suona dei riff brevi ma intensi, addizionando quindi un altro strato al tutto. Celestiale l’intro “(The Mind Asleep)”, che per inciso è stata registrata in maniera quasi perfetta rispetto al resto, tuttavia nell’album i suoni estremamente compressi, chitarra soprattutto, che in alcuni momenti appare grezza, non da meno la batteria. C’è una patina che non permette ai suoni di essere puri e di liberarsi in maniera netta. Una produzione non propriamente valorizzante per la musica. Affascinante l’artwork di Costin Chioreanu (autore per Arch Enemy, At the Gates, Paradise Lost e Napalm Death). Da segnalare anche il contributo dell’ex chitarrista dei Dunwich, Lorenzo Rundo, nel brano “Sickest Breed”. La musica dei Second Brain possiede un suo indiscusso valore e concettualmente, dal punto di vista della composizione soprattutto per il suo lato prog. C’è solo da approvare le scelte fatte dalla band, la quale ha una sua matrice ben definita e personale. Sufficienza nel voto per via della resa finale, ma stima elevata nei contenuti.

(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10