(Casus Belli Musica) Black ricco di atmosfera, ma anche pregno di letale violenza. Black misterioso, in quanto i Lesath sono una entità ignota, della quale non è nota alcuna informazione, nemmeno la nazione di provenienza (unico dato deducibile: è una one man band). Un debutto che si materializza in quaranta minuti di rabbia, di aggressività, ma anche di malinconia e profondità spirituale. Non a caso il concept celato nell’album conduce in un viaggio dalla luce all’oscurità, un inno al ad una irreversibile fine di quello che prima era vivo. Ma non è solo un viaggio verso la fine: dopo la fine, dopo le ceneri, viene un nuovo inizio, una nuova luce, ma è proprio quel limbo tra la fine e l’inizio ad essere interessante, quel posto dove tutto tace, tutto riposa, in un contesto di pace, di quiete prima della tempesta. Questa complessità emotiva e filosofica viene inglobata in un album molto interessante e a tratti sorprendente, ricco di idee, di divagazioni e di dettagli stupefacenti. Chitarra acustica, sussurri ed viaggi celestiali con “Like the Wind – I”, prima dell’improvvisa devastazione di “Like the Wind – II”: black metal efferato che talvolta svanisce in concetti atmosferici e suggestivi, prediligendo sempre la melodia. Black old school intrecciato con complessità tecniche non banali sulla title track, la quale sposta l’asticella su territori avant-garde e post black. Lenta ed introspettiva, nonché melodica e malinconica “A New Life – I”, mentre “A New Life – II” torna ad una violenza dal sapore apocalittico, nella quale emerge odio e negazione della speranza. La lunga e conclusiva “Eternal Malaise” è un’esplosione di fantasia tetra: si percepiscono idee in linea con Panopticon, le quali però poi vengono evolute e deviate, raggiungendo livelli unici ed originali. “Eternal Malaise” contiene arpeggi evocativi, estremismi black molto ben curati, trionfalismi dal sapore epico e folk, impostazioni heavy, e spunti marcatamente progressivi e subdolamente elettronici. Un album concepito per chiudere una porta ed aprirne una nuova. Per finire e ricominciare. Per seppellire per poi ascendere.

(Luca Zakk) Voto: 8/10