(Echozone / Les Disques Rubicon) Il terzo atto di questa trilogia arriva con note sempre più oscure, dark, a tratti decadenti. Un misto di atmosfere e melodie meste che ben si sposano con il tema centrale dell’album, ovvero le pulsioni e i desideri, anche quelli più atroci, che covano nell’individuo e che la società in buona parte spesso reprime o, peggio, porta a esternarli. Il tutto ruota attorno a un personaggio che riassume questo discorso ed è Mr. Strangler. Andando oltre il concept dell’album e della stessa trilogia, della quale solo il secondo capitolo è passato in redazione (QUI), i Porn creano una dimensione sonora piena di ombre, discendono nell’abisso, lo spiegano, lo motivano, lo plasmano con i suoni. “In an Endless Dream” è un brano dall’atmosfera ampia, vagamente The Cure, ma il file dark nelle elaborazioni dei Porn è vivo, pulsante, ed è il vestito fatto su misura su molti pezzi della band. I Porn sono anche bravi a creare pezzi svelti, andanti, compresi quelli che alzano e abbassano i ritmi e le atmosfere, come nel caso di “A Lovely Day”. “Sky Outside” che è in sintonia con un post industrial ovviamente dalle tinte dark quanto “Low Winter Hope – Part 3”, mentre “Among Dark Bed Roses” fa tuonare le chitarre e vibrare il pathos in una maniera propriamente teutonica. Affinati i discorsi, stabilite le giuste note, le trasportanti atmosfere e le melodie dai toni scuri, i Porn hanno in definitiva creato una trilogia musicalmente profonda, forse anche complessa nel messaggio, ma dall’aspetto accattivante e con toni quasi poetici nelle atmosfere. Una poetica disturbata, malata, inquietante, certo, ma guardare nella profondità dell’essere umano non è mai un’operazione radiosa.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10