(Osmose Productions) Al principio Thorns, batteria, e V.I.T.H.R., voce, concepirono Enepsigos come un progetto per un solo album, “Plague of Plagues” al quale collaborò anche Straff alle chitarre. Ora con Rituul al posto di Straff, per chitarre e basso, gli Enepsigos giungono al secondo album e dandosi così un’aspettativa di vita inizialmente inattesa. Convinti del proprio black metal un po’ prima maniera e al contempo attuale, comunque aspro, freddo e con scenari inquietanti e maestosi, i tre mettono in pratica un sound possente e irto di melodie inquietanti, oscure, degne di un film horror. C’è un tono ritualistico nei pezzi, per quanto siano comunque veloci, spinti. Thorns ha uno stile dirompente, mai domo. Le chitarre sono fredde ma granitiche insieme, i riff sono un tantino impastati ma è colpa della produzione, la quale lascia un tanto di spazio anche alle linee del basso. V.I.T.H.R. (ovvero Doedsadmiral dei Nordjevel e altri progetti) celebra in ogni brano il suo scream roco, animalesco, ma è Rituul a costruire un impianto melodicamente sinistro e agghiacciante, con l’ossatura di un Thorns (Fides Inversa, Blut Aus Nord e tanti altri) sempre all’altezza del tutto. Dal punto di vista del songwriting l’atteggiamento è old style nei suoni e nella produzione, ma i brani riescono a proporre molteplici variazioni sia con scatti nervosi improvvisi, oppure con velocità modulate e comunque elevate, con variazioni sparpagliate nei pezzi in una maniera tale da rendere ogni composizione il meno piatta possibile.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10