(Amor Fati Productions) Molto prolifico questo duo black metal tedesco, considerando che in quattro anni di attività ha già pubblicato tre album e, con questo, due EP. Prolifico ed originale, almeno per quanto riguarda il contenuto dei testi (rigorosamente in tedesco): le canzoni dei Dauþuz (nome che significa ‘morte’ in antico germanico), parlano esclusivamente delle miniere, tanto che apparentemente la band inietti nelle liriche anche certe forme slang tipiche dei minatori. L’idea di base si assesta sul fatto che la miniera è un mondo oscuro, stressante, auto distruttivo, costantemente pericoloso e capace di lasciare dei segni indelebili sul minatore. Trattando queste tematiche sia con concetti storici che di fantasia, i due artisti riescono a comporre canzoni e testi che vita ad un black metal intenso il quale non nega assolutamente una provocante e teatrale componente folk, arrivando a connettere la discografia con intelligenza; per esempio questo nuovo EP tratta una storia che ha avuto inizio con l’album di debutto (“In finstrer Teufe” del 2016, Stunde des Ideals Produktionen… ora ripubblicato da Amor Fati), storia che ha poi avuto seguito sul secondo disco (“Die Grubenmähre”, 2017, Naturmacht Productions… anche questo ora ripubblicato da Amor Fati) e che sembra concludersi proprio ora con questo “Grubenfall 1727”. Una storia che parla di dolore, di vendetta ed infine di redenzione, il tutto dentro gli oscuri meandri della montagna. La title track apre con tendenze deliziosamente folk, prima di esplodere in un black lineare, potente, coinvolgente ed efficace. “Kerker der Ewigkeit” è più marziale, più impattante, drammatica ed inquietante… ma capace di un groove con sentore pagan ed un lontanissimo gusto sinfonico, mentre la lunghissima conclusiva “Die letzte Fahrt” appare infinitamente epica, cinicamente aggressiva, ricca di parentesi folk e corali, con un epilogo glorioso. EP attraente, molto ben suonato, un EP che musicalmente non scrive capitoli nuovi nel contesto del black, ma che sa farsi apprezzare, risultando catchy, stimolante ed avvincente!

(Luca Zakk) Voto: 8/10