copchildrenofb(Nuclear Blast) Presumo che i Children Of Bodom sono tra le band più amate dai metallari o comunque sono tra quelle che possono contare su un solido seguito, infatti le loro magliette le ho sempre viste girare tra le folle di tutti i concerti ai quali ho assistito. Non sono un accanito sostenitore del complesso finlandese, ma solo perché io sono legato ad altre sonorità, inoltre dalla seconda metà del decennio scorso i loro album hanno ricevuto critiche non sempre celebrative. Questione di gusti, di scelte stilistiche che vengono valutate, ma i Childrens sono un’icona alla quale si guarda o almeno lo si fa puntualmente in ogni uscita che propongono. “Halo of Blood” è curiosamente legato alla direzione d’intenti e sonorità della prima età dei finlandesi. Una sorta di passo indietro ma senza tenere la schiena voltata, bensì piantando bene lo sguardo verso ogni passo. Da subito, già nel trittico iniziale (nonostante “Waste of Skin” sia la canzone più scontata di tutto l’album), si nota un ritorno in stile della tastiera di Alexi “Wildchild” Laiho, il quale non domina il sound ma lo cinge con estrema cura e attenzione, rinforzando quelle chitarre dalle trame classiche, agguerrite, infuse di melodie scandinave (a proposito, giuro che sento qualcosa di Old Man’s Child e i Dissection in alcune progressioni, ma lo scrivo en passant) impreziosite però dalla manifattura tipicamente finlandese, cioè quella tendenza a gonfiare in un riuscito barocco sonoro le melodie, evitando di lasciarle scarne o asciutte. La meccanica di funzionamento dei pezzi ritorna ai fasti del passato. C’è anche un altro aspetto però che credo porti forza a questo lavoro, ma soprattutto al modo di essere e comporre di questa band, ed è l’etichetta. Un album dei Children Of Bodom su Nuclear Blast calza a pannello. Due entità che si sposano magnificamente, ma senza che “Halo of Blood” soffra o tenga quella solita patina di “plastica” che spesso condiziona alcune uscite dell’etichetta tedesca. I Children Of Bodom sono di nuovo se stessi, ma attraverso un nuovo album.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10