copmytinapple(Fuel Records) E’ stato un po’ difficile assimilare questo lavoro dei toscani My Tin Apple e non perché l’album fosse brutto, ma possiede una gamma di idee e sonorità che, almeno per me, richiede qualche ascolto in più (e non è un problema, visto che di solito accade con tutti i lavori che gestiamo). E’ servita la giusta attenzione per questa band che credo abbia radici rock ed ha sfornato canzoni che spaziano da questo genere fino al gothic metal, l’alternative e il dark metal oltre a qualcosa di progressive. Sonorità dinamiche e a tratti prive di quell’appartenenza ad una matrice comune. Inoltre il tutto è legato alle prestazioni vocali di Gianluca Gabriele, uno che sa interpretare le parole, nonostante un timbro un tantino lagnoso, e darci dentro con le tonalità quando occorre, come nelle soluzione in stile arabo. I musicisti al fianco del cantante però non sono lì a fare le comparse, si prendono il loro spazio affiancando con la dovuta personalità e iniziativa di Gabriele. L’album possiede una certa malinconia: le atmosfere non sono pesanti, ma c’è sempre una vena malinconica che ingrigisce le preponderanti melodie. Ovviamente esento da questa valutazione la title track ed opener, nella quale una cantante, da sola e senza musica, esibisce un vocalizzo in stile arabo che mette i brividi. Meravigliosa. Le chitarre sono robuste ma fluiscono come venti agitati e le tastiere e synth sono vivaci perché spesso cambiano il suono, i moduli degli effetti e così non standardizzano i tanti interventi. La base ritmica è una vera spina dorsale e Francesco vannini, il batterista, sa ben adattarsi alle diverse direzioni che la musica prende e marcando quella vena progressive che serpeggia in molti brani. “The Crows’ Lullaby” è da ascoltare, da affidarsi con la dovuta attenzione e credo possa essere un pregio, per un album d’esordio e che nelle maglie del songwriting spesso lo dimostra. Mi permetto di scrivere che se un lavoro del genere non riceve il coinvolgimento dell’ascoltatore rischia per essere incompreso. Non so se la mia chiave di lettura è giusta, ma ho dovuto comportarmi così per entrare a comprendere questa musica che ben rispecchia la visionaria copertina.

(Alberto Vitale) Voto: 7/10