(Autoproduzione/Alkemist Fanatix Europe) Milano come centro, come voragine dove stili, tendenze e deviazioni convergono, si mescolano, rinascono. I Karnæ sono di Como, non lontano da Milano dopotutto, ed in questa voragine ci sono saltati dentro violentemente. Ne sono usciti illuminati, con una luce oscura, decadente, morbosa. Loro si etichettano come deathcore.  Io non sono d’accordo: la verità è che sono il risultato di una convergenza di stili, di ispirazioni, di diverse tonalità di violenza musicale, tanto da poter essere quasi firmatari della nascita di un nuovo genere. Innovazione e violenza, qualità e dettagli, il tutto evidenziato sia dalla duale caratteristica di Simone, il cantante,  che bilancia scream e melodico, sia dalla fantasia di Kaio, il chitarrista, che riesce a gestire diversi stili musicali con un equilibrio che lascia stupiti.Eppure non sembrerebbe: guardo le loro foto promozionali e vedo cinque tizi ai quali sembra che nulla possa interessare al mondo. Sembrano astratti, lontani. E forse lo sono davvero perché questo EP ha un solo difetto: sono solo quattro canzoni. Lo trovo devastante nelle sapienti miscelazioni dei vari veleni che usano per creare la droga finale, lo sballo musicale che mi fa sedere, volume ancora a palla, ed imprecare pensando che finalmente qualcosa di nuovo si muove, qualcosa di nuovo sta nascendo dallo squallore che ha caratterizzato la musica dal 2000 in poi. Le tracce sono per tutti i gusti: ‘Lucifer In the Sky With Diamond’ ricorda, un po’ Necrodeath, un po’ Obituary, un po’ un’altra dozzina di gruppi di pari livello. ‘Soulless’, a differenza del titolo, ha tanta anima, forse troppa, forse pure dei fantasmi… mentre la ascoltavo ho ricontrollato il display del player perché mi stavo chiedendo se erano i Karnæ o i Death del defunto Schuldiner. ‘Quite Place’ è semplicemente stupenda. ‘Blood’ è unica. La prima un po’ Lake of Tears, un po’ Lacuna Coil, un po’ HIM, la seconda un po’ Dark Tranquillity, un po’ In Flames…Veramente potrei fare a pezzi questa recensione e dire che questo EP è da avere e godere dalla prima all’ultima nota. Mi sono permesso di fare dei confronti per il semplice fatto che questa è una nuova band, che forse nessuno conosce, per dare degli spunti, per far capire, ma i Karnæ non meritano confronti, in quanto sono autori di una originalità devastante. Il made in Italy? Eccovelo qui: piantato dietro la schiena come una lama affilata e rovente. (http://karnae.blogspot.com/ )

(LucaPiotto) Voto: 7,5/10