Timo Tolkki. Ex-leader degli Stratovarius, dagli albori della band fino alla sua malattia che lo ha allontanato, e minato l’integrità della band. Chitarrista e compositore di talento eccellente. Musicista pioniere, che attrae artisti di grosso calibro per progetti di musica power/progessive di altissimo livello. Personaggio scalfito da male lingue, da detrattori, dalla stampa, anche per la sua recente dichiarazione di ritiro dalle scene. Eppure, per chi scrive questa introduzione ed ha curato l’intervista, è sempre stato un esempio, una influenza sia musicale che poetica. Chi vi scrive non crede a ciò che spesso viene detto con facilità e spregiudicatezza. Così nasce questa intervista. Che è non è un intervista. E’ un dialogo tra menti che pensano. Bene raro al giorno d’oggi. Tolkki il rinnegato? Il fallito? Vedrete che forse è uno dei pochi, troppo pochi, ribelli rimasti. Buona lettura.
(di Luca Zakk)

Ciao Timo. Grazie per rispondere a questa intervista. Siamo tutti molto entusiasti di averti tra le nostre pagine. Vado diretto alle domande. Prima di tutto, vorrei sapere come stai. Su di te è stato scritto di tutto e di più, e personalmente sono stufo di leggere cose senza senso.  Raccontaci Timo: Come stai ora, e come passi il tuo tempo, la tua vita, ora che sei lontano dai riflettori ed i ritmi di una vita da rockstar.
Beh, non molto è cambiato da quello che è stato e che sta per essere scritto su di me. Dopo che gli Stratovarius mi hanno pubblicamente puntato il dito contro, la mia immagine si è distrutta in maniera abbastanza drammatica, e da allora ci sono una grande quantità di storie su di me in circolazione, con le “prove” solitamente diffuse da personaggi che vogliono qualcosa da me (e che io non voglio dare a loro) o che semplicemente si divertono nel criticare. Se dovessi passare il mio tempo pensando a queste cose, non concluderei mai nulla di concreto, in quanto credo che il mondo di internet non esista veramente. Ricordi il periodo prima di internet? Penso anche sia facile giudicare male le chiacchiere che mi coinvolgono, in quanto la gente cerca sempre le cose cattive ed ignora quelle positive. E ci sono pure cose positive sul mio conto.

C’è stato un tempo per la vita da rockstar, ma la gente tende a dimenticare che “Visions” è stato fatto 16 anni fa. E’ tanto tempo fa. Sicuramente allora mi divertivo con alcol e donne. Non è forse per questa ragione che uno inizia a suonare di solito? Scherzi a parte, quegli anni da rockstar negli Strato sono stati come una corsa sulle montagne russe, e sono trascorsi molto velocemente. 6-7 dischi in 7 anni, praticamente quasi come i Beatles. Con gli Stratovarius, fin da quando ne entrai a far parte nel 1984, è sempre stato per la musica. Non per l’amicizia. Ero (e sono) buon amico di Tuomo Lassila ed in particolare del tastierista originale Mika Ervaskari, il quale ha suonato anche sul mio album “Hymn to Life”. Si è suicidato nel 2005. Era il mio migliore amico.

La mia attuale vita da rockstar: mi alzo al mattino, bacio mia moglie, faccio il caffè, leggo un po’ Helsingin Sanomat, un quotidiano locale di Helsinki. Poi guardo fuori, e a seconda del tempo esco e faccio delle foto al paesaggio, oppure vado nello studio della ditta di produzione dove lavoro attualmente. E’ un nuovo interessante concetto. Oppure prendo la chitarra e scrivo una canzone. Riposo molto in quanto ho lavorato duramente negli ultimi 5 anni, con tutti i fallimenti. Quindi quelle 10000 ore di lavoro più la mia malattia, disturbo bipolare, esigono un pegno. Devo prendere le cose con calma per il momento. Per completare il discorso su ciò che è stato scritto su di me, devo dire che almeno mia moglie, mia figlia Nina (che ha 23 anni), la mia ex moglie, mia madre e mio fratello pensano io sia una persona relativamente normale, e mi amano.  Mi piace pensare che mi conoscono meglio di quel Jose Manuel (nome generico usato da Timo per indicare un pinco pallino qualsiasi, ndr). Ma se Jose Manuel pensa io sia uno stronzo ipocrita, possiamo comunque parlare delle cose del mondo che trovo importanti. Perché quelle sono le cose importanti. Io non sono importante.

Recentemente hai scritto, sul tuo blog,a proposito del tuo ritiro dalla scena musicale.  Hai detto che la morente industria musicale è incastrata in un altrattanto morente sistema di business. I musicisti non sono pagati a sufficenza per vivere di sola musica. Vedo musica digitale vendere per un euro la canzone, quando io penso tutto l’album dovrebbe costare un euro, per rendere più facile l’acquisto che il download illegale. L’industria musicale combatte contro i suoi stessi clienti. Non ha senso.  C’è un modello di business che tu suggerisci per salvare la musica? Attenzione, dico salvare la musica e non l’industria che ci ruota attorno.
Questa cosa è in corso da molto tempo. Tutto è iniziato con il calo delle vendite dei dischi, fatto noto comunque. Vorrei dire che per questa situazione non do la colpa a nessuno. Semplicemente è stato un continuo calo annuale delle vendite durante gli ultimi 12 anni. Non credo che gli iPod e gli MP3 “salveranno la musica”. Oggigiorno la musica non costa nulla. Non ha più nessun valore concreto. Anche i libri cartacei hanno più valore della musica.

Le etichette major sono sempre impegnate a comprare etichette più piccole, per poi comprarsi tra loro, formando a volte queste joint ventures illegali, visto che si collocano in una posizione di monopolio. Stanno sempre a combattere chi “scarica illegalmente” avviando queste cause legali nei confronti di questi ragazzi, cercando di portare a casa immense quantità di denaro. Beh, invece di fare queste cose, perché non concentrare le energie per qualcosa di positivo;perché combattere una battaglia persa in partenza? Qualcuno veramente pensa che il download si può fermare? Non si fermerà, e l’industria musicale si sta muovendo a 360° su affari dove l’etichetta prende una percentuale anche dalle pubblicazioni e dai soldi fatti in tour. Queste stanno diventando le condizioni per l’anticipo di denaro. E qui è dove io ho tirato una linea.

Il modello di business corrente porta a musica poco interessante in quanto gli artisti sono marchiati in maniera massiccia, rinchiusi nel brand. Anche nel metal. Alcune piccole etichette pubblicano ancora della musica interessante, ma nell’insieme è tutto noioso, con così tanta musica pubblicata che è impossibile identificare gli artisti validi.

Il mio “ritiro dal business della musica” proviene da una decisione razionale, maturata guardando ai numeri di vendita, al numero di spettacoli prenotati e al numero di spettatori. Con questi dati non ho alcun dubbio: ho fatto sicuramente la scelta giusta. Vedi, influenza tutti gli aspetti della musica. Anche i tour, perché quando le band non vendono dischi, allora vogliono andare in tour, dove è pieno di squali, promoters con poca esperienza, ed infine accordi commerciali tra agenzie di booking più grandi che controllano le scene. Infine, la gente non ha tutti questi soldi per andare a vedere i concerti delle loro bands preferite. Quindi anche loro diventano molto selettivi.

Non è completamente impossibile che la musica, come supporto fisico o digitale, cessi di esistere. Direi che tutto dipende dai prossimi cinque anni. Forse questi ultimi 50 anni, o giù di lì, sono stati solo uno sviluppo di interessi avidi, ed ora dovremo vedere della musica suonata come ai tempi di Bach e Beethoven, i quali non potevano mettere le loro Sonate dentro gli iPod. Triste se sarà così, ma….

Hai dichiarato, nel tuo blog, che sei andato oltre. Che non ti vedi a cantare di legioni del crepuscolo (dalla canzone “Legions”, album “Vision” degli Stratovarius, ndr) quando avrai 50 anni. Sono d’accordo. Ti stai allontanando chiaramente dal trend il quale offre bands come Hammefall (con i quali sei stato in tour) che stanno ancora cantando le stesse cose e vendendo dischi. Quindi, è il business musicale che va giù verso l’inferno o sei tu che ti sei innalzato ad un livello superiore? Entrambi? Ci poi dire cos’è la musica per te oggi?
Beh, posso solo parlare per me stesso. Sicuramente non canterei di Legioni del Crepuscolo tra 4 anni. Tu sbagli quando confronti bands e musica.  Ognuno fa la sua musica secondo le sue motivazioni. Le mie motivazioni sono sempre state le stesse fin da ragazzino: io faccio solo canzoni. Dopo divenne una professione, ma per me è sempre rimasto uno “semplicemente scrivere canzoni”

Quando uso la metafora delle Legioni del Crepuscolo, intendo che nella vita può osservare le stagioni, giusto? Estate, Inverno, e via di seguito. Per me è la stessa cosa nella musica. La mia discografia, da “Fright Night” fino a “Trinity”, è stata una chiara e ben riconoscibile evoluzione nella musica. Io parlo per come la vedo, non secondo come Jose Mauel vede le cose. Non sono qui per far piacere a Jose Mauel, sono qui per esprimere la mia anima ed il mio spirito attraverso il mio dono della musica, e questo non ha nulla a che vedere con i soldi.

Ho un ampio interesse nella psicologia, e sono stato in terapia per 8 anni, ho letto moltissimo in merito e devo vedere uno psichiatra ogni tre mesi a causa della mia malattia, tutto questo ha influenza su di me. Mi ritrovo più sempre più serio man mano che invecchio, e pertanto il tema delle Legioni non sarebbe corretto in quanto sono 17 anni più vecchio di quando scrissi quella canzone. Sono altre le cose che mi interessano ora.

Dici che ti sei ritirato dal business musicale ma non dalla musica. Ti stai praticamente dichiarando libero, e forse punti a fare ciò che ti pare. Che tipo di musica dovremmo aspettarci da Timo Tolkki nel prossimo futuro? E come la distribuirai? Download gratuito? Qualche etichetta libera Misantrof.net?
Sono sempre stato libero. Sono uno spirito libero. Se mi sembra di essere limitato artisticamente o se sento un’energia negativa e violenta, io me ne vado. Posso finire in un litigio per un breve momento, ma poi mi vedi sparire. Questo è successo con i Symphonia, che era una superband power metal di marca, e di conseguenza è fallita in quanto non era completamente onesta. Era tutto troppo pianificato e troppa gente era li per i soldi, e questo era contro il successo del progetto. Potrei mantenerne il nome, o alterarlo un po’, e farci qualcosa in futuro. E’ troppo presto per dire se pubblicherò ancora qualcosa. Devo compiacere il più grande critico prima di poter pubblicare del materiale: me stesso

Vedo che ti occupi di fotografia, anche se non sembra che pubblichi molti scatti. Altre rockstars fanno foto, come Nikki Sixx che ci ha pure scritto un libro sopra. La fotografia è un’altra forma di catturare l’essenza della vita, come probabilmente lo è stata la musica? Che differenza c’è tra i sentimenti espressi in una tua melodia, in un tuo testo ed il momento che catturi in una foto?
Beh, io non mi considero veramente una rockstar, piuttosto un tizio che ama la musica ed ha un interesse nella vita. Come tu suggerisci, sembra che inconsciamente io sviluppi un tema comune in tutto quello che faccio nell’arte che è bellezza. Il mondo è bellezza per me, la musica può essere bellezza, uno sconosciuto con un sorriso amichevole può alimentare nuovamente le mie speranze. E’ lì se la cerchi. Nella fotografia sono ancora un principiante. Io cerco la bellezza nella natura e cerco di catturarla, ma come sempre sono molto aperto a qualsiasi cosa che può anche deviare dal processo di base.

Qualche anno fa, lessi che avevi allestito questo studio, dove tu ricevevi demo da parte di nuovi artisti. Offrivi suggerimenti ed aiuto a questi nuovi progetti: una chance di registrare con te e la tua esperienza. Pensai che avere una rockstar di talento che si prende il tempo di aiutare giovani musicisti è un esempio da prendere in considerazione. Cosa mi puoi raccontare di questo progetto? Ne sei ancora coinvolto?
E’ ancora li. E’ un’azienda di produzione con base a Helsinki che si chiama Random Productions e si stanno organizzando bene, con un ottimo studio digitale creato con il mio aiuto. Sono anche molto bravi in tecniche di Social Media. Praticamente chiunque può mandare loro un progetto registrato per farne il mixaggio e, se sono disponibile, lo mixo io e ne produco il master. I loro prezzi sono molto competitivi.

Di tutti i tuoi progetti, ed intendo Stratovarius, Revolution Renaissance, Symphonia ecc… perché non hai mai propriamente tentato una carriera solista come Timo Tolkki, nello stile di Malmsteen, Friedman ed altri virtuosi? E’ possibile che l’esserti nascosto tra altri artisti di talento sia la ragione che nessuno di questi progetti è decollato come (io penso) avrebbe meritato?
Forse perché è sempre stato molto più divertente suonare in una band. In tutte le band dove ho suonato, ho sempre assunto un relativo controllo totale, specialmente nella parte artistica. Ovviamente questo ha e non ha funzionato. Non puoi predire le cose nella musica.

Parlando del futuro, se mai farò ancora qualcosa con la musica, direi che è giunto il momento giusto per pubblicare con il mio proprio nome. Ma, con tutto il rispetto, non voglio finire come quelli che girano il mondo per suonare le loro vecchie canzoni come cover bands. Capisco che devono dar da mangiare alle loro famiglie come tutti. Però, considerato che ho già visitato 62 paesi in 20 anni, piuttosto preferisco starmene a casa, a scrivere la mia musica in pace e magari trovare un lavoro. Più o meno ciò che sto facendo ora.

Ultimamente, nella tua pagina facebook, c’era questa storia a proposito di un ragazzino che suonava “Stratosphere”. Io penso che un giovane ragazzo dovrebbe provare a scrivere ‘la sua propria stratosphere’ invece di farsi vedere suonando la tua. Qual è il tuo punto di vista a proposito di questi giovani che vogliono diventare dei virtuosi della chitarra?Ma ce ne sono veramente in giro? Cosa pensi del giovane ragazzo negli Stratovarius?
E’ una lei. Si chiama Zoe Thomson. All’inizio non potevo credere a tutta questa pubblicità, poi, successivamente, a tutta la negatività. E’ solo una ragazzina per Dio! Jose Manuel, lasciala almeno suonare per un po’ prima di iniziare i tuoi attacchi.

I chitarristi generalmente sono noiosi e pensano che sono un dono divino all’umanità, quando non lo sono affatto. Non mi sono mai considerato un chitarrista, piuttosto un compositore. Lo so che sono stato eletto da Guitar World e bla bla bla, ma per me la bellezza della musica non sta nella tecnica, la quale non mi impressiona più.

Matias (Matias Kupiainen, attuale chitarrista degli Stratovarius, colui che ha sostituito Timo, ndr) è un chitarrista multi talentuoso.  Come compositore, però, deve fare ancora un po’ di strada. Lui è completamente innocente e sta fuori dai litigi e dall’energia negativa che oggi è collegata alla parola Stratovarius.

Ancora sulle nuove generazioni. Occupando del tempo recensendo musica per Metalhead.it, mi capita di ascoltare molte nuove band e nuovi album, più del mio fabbisogno. Spesso è difficile anche riconoscere una band dall’altra. Forse per la potenza di internet, ma sembra davvero che ci sono migliaia di bands che saltano fuori ogni giorno, specialmente nella scena metal. Che cosa pensi di tutte queste realtà, dei loro desideri, del loro stile. Vedi delle nuove rivelazioni, dei nuovi Black Sabbath, Stratovarius o Mötley Crüe in giro? E se li vedi, pensi avranno qualche speranza di farcela?
Condivido il tuo dolore. Si, ci sono dei nuovi Sabbaths, ci sono già abbastanza Stratovarius e Crüe. Serve un certo livello di coscienza da parte di questi ragazzi per capire veramente dove stanno andando. Quindi si, hanno delle speranze. Se hai talento e metti tutto il tuo cuore per la musica a tempo pieno per i prossimi 5-10 anni, farai successo. Ma la maggior parte di questi molla prima.

Europa. Politica. Crisi economica. Guerre. Energia. Religione. Il tuo punto di vista?
Tutte queste parole appartengono l’una all’altra. Ne aggiungi un paio ed ottieni Madre Gaia. Stiamo vivendo una fase di cambiamento. L’energia si sente ovunque. Vedremo dei profondi cambiamenti nell’ecosistema, nel sistema monetario, forse anche nel sistema planetario durante il corso delle nostre vite, nei prossimi 40 anni. Siamo alla fine di un ciclo, ma questo ciclo non è il risultato di qualche profezia senza senso. E’ la conseguenza delle terribili azioni dell’uomo su questo pianeta. Ci sono state guerre fin da quando ci sono stati gli uomini. La politica è solo un camuffare ciò che veramente sta succedendo. Perché la gente che lavora più duramente è quella pagata meno? E perché nessuno fa nulla per questa cosa? Perché ci sono paesi di questo mondo che spendono 1 miliardo di dollari all’anno per scopi militari mentre ogni giorno muoiono 12000 bambini in Africa a causa di malattie facilmente curabili? Questi sono numeri fuori di testa, e dovrebbero essere sufficienti per fermare ciò che sta succedendo.

Il cosiddetto Congresso Ambientale nel Darfur sui cambiamenti climatici globali, non ha fatto altro che posporre tutto di altri 5 anni. Non abbiamo altri 5 anni.

Per mia grande gioia, ho iniziato a vedere dell’opposizione al sistema. Un sistema che è nevrotico, ingiusto, e basato sulla paura e sull’orrore. Recentemente la gente è scesa in strada in Grecia. Naturalmente le masse si bevono ciò che gli viene raccontato dai mass media, ovvero che i greci sono dei fannulloni. La gente greca deve subire un taglio agli stipendi minimi del 20%. Ancora una volta chi non può permetterselo deve pagare, anche se non ce la può fare. C’è un furbissimo gioco di potere dentro l’EU, Cina e Usa, con tutte le varie lobby. Ci sono anche componenti fasciste nella comunità Europea.  Queste sono le forze che la gente greca ha attaccato poche settimane fa.

Tutti i sistemi costruiti dall’uomo sono corrotti o basati sulla strategia della paura a qualche livello. Tutte le religioni, gli “auto-aiuto”, yoga. Sono tutte cose senza senso. Davanti alla vita tutti ci dobbiamo arrendere prima o poi. Questo è un fatto inevitabile e nessuno può evitarlo.

E a questo Jose Manuel che mi chiama stronzo ipocrita per questa o per quella ragione, che mi dice che non posso scrivere di queste cose o che non posso cancellare i suoi commenti sul mio facebook, e che devo lasciarlo criticarmi pubblicamente, io gli dico quanto segue: io non sono importante, ma le cose delle quali scrivo lo sono, pertanto discutiamo di quelle. Questo non è sufficiente per Jose Manuel, naturalmente, quindi lui passa il suo tempo diffondendo la sua verità su di me, e ci mette tutte le sue energie, mentre magari io sono nel bosco a fare foto. Nel mio viaggio spirituale, al quale fui chiamato 12 anni fa, ho giurato una cosa: non collaborerò mai con ciò che io considero malvagio. Mai.

Ok Timo. Abbiamo veramente apprezzato l’avere le tue parole qui su Metalhead.it. Per quanto mi riguarda la tua musica è sempre stata una delle mie più grandi ispirazioni. Grazie di tutto. Ti chiedo di chiudere questa intervista in modo diverso: un messaggio ai lettori, o una canzone che ci suoneresti o un breve messaggio di buon auspicio.
Amici miei, ho solo una cosa da dire, davvero. Se ci sarà mai qualcosa che fate vostro di questa intervista, prendete quanto segue: la chiave per l’universo è l’amore.

Luca Zakk