cophuriristi

(Mortis Humanae Prod.) Sono 666 gli esemplari di questo nuovo album dei finlandesi Uhriristi. Un numero simbolico, profetico, per siglare un black metal feroce e che discende dalla scuola anni ’90 del genere. La band gestisce bene le parti veloci, supportate con stuoli di tastiere, dai volumi sempre un po’ più bassi rispetto al resto e che rendono comunque epiche e maestose le melodie. Nei rallentamenti i finlandesi quasi scalano sul blackened e in giochi di stile non lontani dagli Old Man’s Child, ma nella sostanza il sound resta di marca old style. Trionfano le linee atmospheric e symbhonic black metal che trovano una buona sintesi nel brano “Tyhjyyteen Katoaa”, mentre “Kaamokseen” si mette in mostra per una melodia struggente, andante e una struttura tipo suite. Il resto, eccettuando la cover dei Verjnuarmu, cioè “Verjvala”, è una raffica di black che non lavora soltanto sulle velocità, ma propone anche intermezzi dove gli Uhriristi erigono dei muri sonori poderosi e dove i riff hanno una propria maestosità. Tuttavia registrazione e produzione di “Haudankylmä” non vivono sulla perfezione e dunque alcuni squilibri nei volumi (già segnalati in precedenza per le tastiere) delle varie piste sono palesi, ma resta inteso che questo particolare non è qualcosa di nuovo nel genere. “Haudankylmä” possiede un insieme di sfumature e un certo impatto melodico, oltre a cataste di riff solenni. L’album è il secondo per la band finnica che lo ha concepito attraverso un grado compositivo che svela uno stile proprio, forse ancora in via di formazione, ma nonostante tutto dannatamente gradevole.

(Alberto Vitale) Voto: 7/10