copLLO(Adulruna) È impossibile che un italiano amante di suoni estremi o occulti ignori quel feeling che emerge ascoltando i Luciferian Light Orchestra, quel feeling che è un po’ di casa nella nostra tradizione musicale e cinematrografica. Ma andiamo con ordine: parliamo di Therion. O meglio Christofer Johnsson e la sua incontrollabile vena creativa. Questo progetto altro non è che un “side project” di Christofer, contenente canzoni scritte per i Therion nel corso degli anni ma scartate in quanto “non-Therion”. Ammesso e non concesso che esista qualcosa “non-Therion”. La vibrazione è molto anni ’70. È occulta. Ma non è doom, non è nemmeno psichedelico… è proprio atmosferico, morbosamente occulto, brillantemente oscuro. Il mistero è una dominante assoluta; a partire dalla line up della quale esiste SOLO una foto con quattro membri. Con una una lista generica di ruoli. Senza nomi, senza credits, ma con almeno 22 musicisti (tra voci, chitarre, basso, batteria, tastiere, hammond)… e non è nemmeno chiaro se Christofer stesso appartenga alla line-up ufficiale! Forse tra le vocalists c’è Mina Karadzic (la sua compagna) ma nemmeno questo dato è veramente ufficiale. Non basta: il CD riporta nove tracce; ma in realtà sono dieci. E non c’è modo di sapere il titolo della ghost track! I quasi quaranta minuti di musica sono diabolicamente deliziosi, pieni di superbo erotismo e dissacrante occultismo. E come i migliori vini va gustato lentamente, assaggiando più volte, fino a quando ci si rende conto del magnetismo perverso che viene generato da questa quasi-misteriosa release! Ascoltando per l’ennesima volta il disco sento molto Therion: sento Therion nei riff, nelle idee contorte… e quando per un momento sembrano veramente i Therion (i vari musicisti -vocalists compresi- sono, o sono stati, anche nei Therion!) in quanto emergono quei momenti distintivi… all’improvviso tutto scompare e mi ritrovo nuovamente nella nebbia mistica di Luciferian Light Orchestra. È una sensazione fantastica e solo pochi artisti riescono a concepire emozioni di questo tipo, per poi catturarle ed imprigionarle in musica! Emozioni che sono inni e preghiere all’occulto, all’oscuro, al meravigliosamente proibito e arcano. Voce sublime e riffing maliziosamente 70s su “Dr. Faust On Capri”. Capolavoro assoluto “Church Of Carmel”, dove la meravigliosa voce femminile invita alla dannazione con irresistibile sensualità. È misteriosa “Taste the Blood of the Altar Wine”, mentre quel sfuggente feeling Therion trasuda della grottesca allegria su “A Black Mass in Paris”. Vasta gamma di voci, dal tenore allo spoken-growl, sull’ipnotica “Easter Of Souls” che abbandona alle criptiche e malvagie frasi del testo della fantastica “Venus In Flames”. Un carnevale occulto si scatena su “Sex With Demons”, tornano concetti noti ai Therion con “Moloch” mentre evoluzioni maledettamente catchy si diffondono con “Dante and Diabaulus“, la traccia finale… se non includiamo la caotica, isterica, crudele e geniale ghost track. Album favoloso. Perverso. Malato. Moderno e vintage. Rivoluzionario e tradizionale. Il frutto proibito di una genialità diabolicamente corrotta.

(Luca Zakk) Voto: 9,5/10