copmyrah(Art Gates Records) Fan del gothic e del dark metal: gli svedesi Myrah, già al terzo full-“length”, vi propongono questo godibile “Until the End of Time”, dalle atmosfere decadenti e talora molto easy listening. “Taken” ricorderà ai profani il gothic dei 69 Eyes, quello con voci profonde e un alto tasso di melodia, ma strofe secche e chitarre relativamente dure. “My Angel” è invece molto più leggera, sicuramente di ambito gothic rock: ma anche qui il refrain è indovinato. “Ge mig Liv” è cantata in svedese: il testo mi è naturalmente incomprensibile, ma il mood del brano è molto sofferto e decadente. Laccata ma affatto disprezzabile “She rides the Night” (magari si potevano soltanto rendere più potenti – e vale per tutto il disco – i suoni di batteria); la lunga “The Storm”, sicuramente il pezzo che mi piace di più in scaletta, giunge talora ai toni decadentisti di certo gothic/doom che ha, come tutti sanno, le proprie origini in Inghilterra con Anathema e Paradise Lost (e forse qualche passaggio rievoca anche i My Dying Bride). La conclusiva titletrack arriva, almeno nelle parti acustiche, a ricordare gli Antimatter. Una prova di buona fattura in un genere che può arrivare anche alle radio.

(René Urkus) Voto: 7/10