copmadh(ICM Rec.) Quattro pezzi ben assestati possono valere più di tutti quelli che formerebbero un intero album. L’opera prima di una band ha un suo valore, poi magari con il tempo e nuove pubblicazioni, un debut può assumere significati e valori ben diversi dall’inizio, ma il presente dei MadHouse è adesso. I quattro iniziano il proprio cammino con questo debutto che merita complimenti. Quattro canzoni che sono tali: orecchiabili, immediate, ben cantate e suonate. Tutto quadra in questo quartetto lombardo che pone Federica Tringali alla voce. Forte, possente, melodica, insomma una voce degnamente rock. A dire il vero l’opener “Change” ricorda il grunge e l’alternative rock, ma in un modo finemente lavorato. La canzone ha energia e cattura l’ascoltatore. “Empty Inside” un giorno potrebbe essere un classico da repertorio, uno di quei pezzi da suonare sempre. La dimensione qui è veramente rock ma in uno stile da semi-ballad. “You Want More” e “Skulls and Bones” sono anch’esse due composizioni di buon livello e insieme a “Empty Inside” rievocano lo spettro dell’AOR e del classic rock, pur dimostrandosi pulite e abbastanza attuali. I MadHouse non presentano troppe sfumature o inutili eccessi, il comporre è ‘ordinario’, le canzoni hanno una struttura classica e le rifiniture sono pulite. Tutto questo significa che i MadHouse con questo debutto dimostrano che le canzoni le sanno scrivere, suonare e cantarle.

Sito della band

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10