(Massacre) Tommy Vetterli (Coroner e Kreator, chitarrista) perfeziona il secondo album di questo trio che ha pianificato con Diego Rapacchietti alla batteria e Nina Vetterli-Treml alla voce e basso. Ok, a quanto pare è stata Nina a pianificare la band con suo marito oppure è un parto comune, tuttavia il secondo lavoro (“War on the Inside” è del 2009) si assesta maggiormente nell’ambito del crossover-gothic metal, cioè un sound robusto, possente, ma con inserti melodici tali da caratterizzare le singole canzoni e rendere “Torque” un album da cannibalizzare senza pietà, con ascolti ripetuti. Esplosivo e con ogni cosa al suo posto, ecco i pregi di “Torque” e, ovviamente, dei tre musicisti e dell’esemplare produzione di Tommy. “Cause and Effect” propone Chrigel Glanzmann degli Eluveitie (anche loro svizzeri) il quale contribuisce a dare un tocco più metal ad una canzone che, con il suo ritornello su dinamiche pop, oscilla a metà tra la durezza e la fruibilità. Piace “Naughty Naughty Naughty” e i suoi riffs nerboruti, ma anche le canzoni più snelle e semplici, perché ampiamente caratterizzate da fasi vocalmente melodiche della Nina, come “Anhedonia”, oppure “Ring A Bel”, talmente ben fatta che potrebbe passare su radio e tv-radio senza preclusioni. Su questa scia anche la conclusiva “Elegy”, soave leggiadria con voce e pianoforte. Memorabile “The Peep Hole”, canzone che riprende una radice più tipicamente heavy metal. Nell’insieme “Torque” affronta uno spettro stilistico ampio: canzoni solide, potenti, situazioni melodiche ma non commerciali e pezzi che invece potremmo sentirli nominare in ipotetiche classifiche radiofoniche. Ma i 69 Chambers non sono banali e, ragionando con malizia, nemmeno ruffiani: compositivamente squadrano per bene le loro canzoni proponendole ad un pubblico più vasto che alla sola nicchia del metal.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10