copsabbathassembly(Svart Records) Quarto full length per i New Yorkesi Sabbath Assembly che ancora una volta divulgano un album dal sound etereo, spirituale, pieno di paure ma anche di energia, di groove, di una impostazione prettamente stoner ed aggressiva. Molto diverso dal precedente “Quaternity”, questo disco omonimo torna al metal, torna ai riff di stampo doom incastrati su un’atmosfera psichedelica esaltata dalla caratteristica voce della singer Jamie Myer. Le tematiche sono meno orientate allo spiritualismo fine a se stesso e puntano più verso il lato carnale e reale dell’umanità, cercando di dare spiegazioni al significato dell’esistenza piuttosto che soffermarsi sul puro concetto astratto: ci sono meno disegni astrali o divini, più azioni terrene per descrivere amore, vita, perdita, morte… il tutto sempre ampiamente ispirato da testi occulti (loro citano autori come Robert Chambers e Valeri Briussov). Musicalmente il disco è contagioso, emozionante con un delicato e subdolo senso del lascivo esaltato da una occulta sensualità. Perversa “Risen From Below”, melodica e pesante “Confessing a Murder”, molto variegata e ben composta “Burn Me, I Thirst for Fire” (per la quale la band ha pubblicato un video). Incisiva e coinvolgente “Ave Satanas”, mentre si collega vagamente al disco precedente la bellissima “Apparition of the Revolution”. Un album che ipnotizza, incanta, travolge e trasporta. Sempre in equilibrio tra il carnale ed il loro tipico agire nell’ambito etereo, i Sabbath Assembly offrono ormai una garanzia di un sound estremamente doom, fortemente tradizionale ma anche personale ed originale.

(Luca Zakk) Voto: 7,5/10