PhotoMesserschmittProprio oggi comincia il tour italiano dei BattleroaR, e i romani Messerschmitt saranno della partita per tre show a Roma, Napoli e Milano. Di queste date live, nonché del passato e del presente della band discutiamo con il cantante Flavio Falsone. Buona lettura!

Salve Flavio, grazie per questa intervista! Da circa due anni sei il singer dei Messerschmitt, che aria si respira nella gloriosa band romana alla fine del 2015?

Sono entrato nella band nel giugno del 2014. In quel periodo la band era stanca, demotivata e ad un passo dallo scioglimento, a causa dei vari problemi avuti nei mesi precedenti, da quando si sono riuniti fino a quel momento, problemi che ne hanno rallentato di molto l’attività e la possibilità di farsi conoscere come meritano. Come sapete ne ero un fan accanito, andavo a tutti i concerti e mi dispiaceva molto per la loro situazione di stallo quindi, dopo un po’ di esitazione iniziale, mi unii alla band. Ricordo ancora la mia prima prova con loro. Pochi minuti dopo aver cominciato, dopo aver suonato una cover dei Kiss (“Deuce”) e “Heavy Metal Fighters” per la prima volta con me, le loro facce cambiarono espressione e Luca (il batterista) disse contento ‘ci hai fatto tornare la fiducia’.
Ora, a distanza di un anno e mezzo, il bilancio è stato sicuramente superiore alle aspettative. Abbiamo fatto vari concerti insieme a grandi band che apprezziamo, come gli Axevyper, i Raff, I Graal, e tante altre ottime band del circuito underground capitolino, abbiamo aperto per gli inglesi Tygers of Pan Tang e fra meno di una settimana partiremo in tour con i greci Battleroar. Abbiamo rilasciato una compilation di vecchie canzoni in vinile, con ancora la voce storica di Andrea Strappetti, un cd dal vivo col sottoscritto, e una partecipazione ad una compilation dedicata al metal romano.
Ora siamo estremamente felici e soddisfatti e fortemente motivati come mai prima d’ora a procedere sempre al meglio delle nostre possibilità. Fra qualche mese entreremo in studio per registrare finalmente il primo full “length” della band, e vogliamo continuare a suonare dal vivo ovunque sia possibile.

Da ‘giovane cantante metal’, come vedi il fenomeno delle reunion? Ormai sono tornati in pista tutti quelli che avevano inciso anche soltanto un singolo negli ’80… in molti casi (come nel vostro) il comeback è interessante e meritevole, ma forse in altri…

Le reunion rappresentano una occasione per vedere dal vivo bands che per motivi anagrafici non si è mai riusciti a seguire quando erano nell’epoca d’oro, spesso le aspettative sono soddisfatte, altre volte lo sono un po’ meno. C’è chi torna al massimo della forma e prosegue dignitosamente la sua carriera, e chi si rivela un fuoco di paglia per rievocare i vecchi tempi per la gioia dei nostalgici.
Noi vogliamo considerarci diversamente.
All’epoca la band non registrò niente di ufficiale e fu attiva principalmente dal vivo. Ora, le canzoni che suoniamo sono quasi tutte nuove, e quelle poche canzoni vecchie sono talmente riarrangiate da sembrare nuove anch’esse.
Vogliamo considerarci, nonostante il nostro nome e la nostra storia passata, come una band nuova e giovane (nonostante l’età media), che vive il presente al massimo ed è proiettata verso il futuro per lasciare il proprio segno nella Scena italiana.

Recentissima è la pubblicazione del vostro “Naked Truth”… a proposito, perché un live anziché un nuovo disco in studio?

Come detto prima, non abbiamo mai rilasciato un cd ufficiale ed eravamo veramente impazienti di pubblicare una prima testimonianza della nostra attività, di farci sentire per come siamo attualmente e cominciare a smuovere un po’ le acque in vista dei prossimi appuntamenti dal vivo e in studio.
La scelta del titolo vuole rappresentare appunto la nostra volontà di ‘esporci’ con una uscita live prima del full “length” in studio. In questo Live potrete apprezzare i Messerschmitt ‘di oggi’, senza fronzoli e senza effetti speciali, nudi e crudi.
Siamo estremamente soddisfatti ed orgogliosi di questo cd e pensiamo rappresenti appieno l’essenza della band al giorno d’oggi.

Tutti i brani in scaletta sono interessanti, ma i miei preferiti sono “Heavy Metal Fighters” e “Heroes of the rising Sun”… ce ne parli più approfonditamente?

“Heavy Metal Fighters” è il nostro manifesto, un inno alla musica che amiamo da cantare a squarciagola tutti insieme ai concerti coi pugni al cielo. Era una delle mie canzoni preferite prima di unirmi alla band, e a mia volta cantavo il ritornello da sotto il palco nei concerti precedenti, finché non mi sono ritrovato dall’altra parte della barricata!
“Heroes of the rising Sun” è più recente, venne eseguita solo una volta dal vivo con la precedente formazione, ma nonostante tutto mi colpì immediatamente per l’immediatezza del ritornello e per la ricchezza dell’arrangiamento.
Questa canzone parla delle gesta eroiche dei kamikaze giapponesi, che sacrificavano la propria vita schiantandosi con l’aereo sulle portaerei nemiche.
Per informazioni più approfondite sulle canzoni e su di noi suggerisco di visitare il nostro blog, col diario di bordo della nostra attività che spiega un po’ tutto: http://messerschmitt-hm.blogspot.it/2012/02/diario-di-bordo.html

So che hai partecipato anche, almeno per i cori, alle registrazioni dell’lp “Heavy Metal Fighters”… il tuo giudizio sul disco?

Questo disco è stato pensato per preparare il terreno in vista delle registrazioni future, e far conoscere a tutti ciò che è stata la band in passato. Io in primis sono stato molto felice di questa uscita, perché quando andavo a vederli dal vivo gli chiedevo di registrare qualcosa al più presto possibile per poterli riascoltare anche a casa, e di rendere disponibili anche i vecchi demo, per conoscere il loro passato in quel periodo pionieristico per il metal italiano.
Questo vinile rappresenta anche un saluto e un tributo al cantante storico Andrea Strappetti, che ha lasciato la band per trasferirsi all’estero.

È imminente il vostro tour con i Battleroar, che vi porterà a suonare anche molto lontano da Roma… come vi sentite di fronte a questa occasione?

Inutile dire quanto siamo emozionati di partecipare a questa mini tournée che per la prima volta ci porterà ad esibirci su palchi importanti fuori dal circuito underground romano. I Battleroar sono una band di spicco dell’epic metal internazionale, ne sono un accanito fan e dobbiamo ringraziare Enrico Leccese (Cruz del Sur) e Erocks per questa grande opportunità. Per noi, oltre ad una grande soddisfazione, sarà anche un importante banco di prova per testare la nostra capacità di resistenza e la risposta di un pubblico diverso da quello romano alla nostra proposta musicale. In ogni caso è quello che sognavamo di fare da un bel po’ ed ora finalmente il sogno si è trasformato in realtà!

Invece cosa puoi dirci della scena romana? Trovi la situazione migliorata rispetto a qualche anno fa?

A livello di band non abbiamo certo di cui lamentarci, ce ne sono tantissime per tutti i gusti e diverse sono di ottimo livello. Purtroppo dobbiamo fare i conti con una realtà triste e demotivante a livello strutturale ed organizzativo, i locali sono sempre meno e spesso vengono organizzate più serate nella stessa sera, quindi la gente interessata si sparpaglia sempre di più, mentre altra se ne va altrove oppure sta a casa.
Un’altra cosa triste che ho notato è che non c’è una vera Scena unita, ma un insieme di cerchie di persone, che non si filano l’un l’altra. Io mi sono sempre considerato un cane sciolto e quasi tutti i fine settimana sono in giro a supportare indistintamente chi apprezzo e stimo. Con tantissime band nella mia Scena locale ho uno splendido rapporto di amicizia e supporto reciproco, che molte volte supera anche le differenze musicali e personali per abbracciare uno spirito di fratellanza e un vero senso di appartenenza.
Non voglio far nomi ma invito tutti a tenere gli occhi e le orecchie aperte per scoprire qualche nuova proposta che possa esser di vostro gradimento. Ci sono tante altre band valide oltre la propria e quelle dei propri amici, e a me fa sempre piacere conoscere nuova gente e fare nuove amicizie.

E per quanto riguarda l’altra tua band, i Whisperz? Come procede l’attività? Credo sia di pochi giorni fa la notizia che cercate un nuovo batterista…

I Whisperz stanno lavorando su del nuovo materiale, per dare un successore al nostro disco di debutto uscito ormai quasi due anni fa. Abbiamo già scritto alcune canzoni, di cui ne abbiamo eseguite un paio dal vivo negli ultimi concerti, e non vogliamo fermarci. Purtroppo a causa di divergenze personali ci siamo separati da Enrico, e siamo alla ricerca di un nuovo batterista per riprendere al più presto la lavorazione delle nuove canzoni. Quando avremo trovato un nuovo batterista riprenderemo l’attività live a Roma e anche fuori, grazie alla collaborazione con l’agenzia Brothel of Sound, per la quale abbiamo firmato proprio la sera prima della separazione dal nostro vecchio drummer.

A chi ti ispiri principalmente come cantante? Dai, tira fuori i classici ‘tre nomi’ di singer che per te stanno nell’Olimpo del metal!

Solo tre? Così mi metti in crisi ma ci provo.
1. Bruce Dickinson
2. Rob Halford
3. Warrel Dane
Ce ne sarebbero tanti altri che vorrei citare, quindi questa mia top 3 sarebbe sempre in cambiamento.

Lascio a te, come da tradizione, la conclusione dell’intervista. Grazie per il tuo tempo e a presto!

Ringraziamo te e lo staff di Metalhead per il supporto ed anche anche tutti i nostri fan e amici per credere in noi! Speriamo di incontrarvi presto nei prossimi concerti di spalla ai Battleroar (8 gennaio a Roma, 9 gennaio a Napoli, 10 gennaio a Milano) e in quelli che verranno, oppure a quelli in cui andrò come semplice spettatore perché la musica a me piace viverla appieno sia sopra che sotto il palco!

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Vi promettiamo un disco di puro e semplice HEAVY METAL senza compromessi, che non vi lascerà delusi, da fan e per i fan!

(Renato de Filippis)

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