copicethrone(Nemeton Records) Sono rimasti agli anni ’90, i genovesi Icethrone: ma dato che suonano viking, non potrebbe esserci notizia migliore! A partire dalla sua copertina naive, “Winter Tales” (che è il loro terzo full-“length”) può rendere felice chiunque sia rimasto all’epoca d’oro di questo genere che, nella sua ‘purezza’, può già considerarsi pressoché estinto a partire dai primi anni 2000. Tastiere classicamente viking ci introducono alla violenta “La Chiamata dei Lupi”, con il suo riff epico alla Amon Amarth e le sue tastiere alla Menhir. “Dreams of Death” è epica al punto giusto, ma nove minuti di sviluppo sono forse troppi per un brano che, a conti fatti, mantiene sempre la stessa linea portante; “Immortally Oath” rilegge con furia l’antica lezione di Bathory. “Medusa” ha il fascino del black sinfonico alla primi Cradle of Filth; ancora epicità diffusa nella conclusiva “Beyond the nine Worlds”, che ha molto dei Manegarm più intensi. A parte segnalo la bella “Canto di Orfeo”, con un testo in italiano assai ispirato (se distinguete le parole nell’ottimo growling di Seba Algiz, naturalmente!). Convincente.

(René Urkus) Voto: 7,5/10