copnomaneyes2(Diamond Prod.) Riappaiono sul mercato i liguri No Man Eyes, che avevo già conosciuto per il loro debut “Hollow Man” (QUI): ma con “Cosmogony” siamo su tutt’altro livello. Andrew Spane e compagni, ispirati forse anche delle tematiche fantascientifiche che stanno alla base del disco, sembrano essere in questo caso particolarmente ispirati. “Dreamsland” non è per nulla un brano facile, ma è molto coinvolgente: una sezione ritmica impazzita tiene insieme melodie che sembrano un fiume in piena, e il risultato finale si avvicina a quello che propongono i bravissimi danesi Manticora. “Huracàn” corre, rallenta e poi riparte senza soluzione di continuità; “Bound to Doom” arriva a muoversi fra prog e metalcore. Davvero interessante “Blossoms of Creation”, in cui le parti slow, predominanti, sono rotte da improvvise accelerazioni ritmiche; le chitarre si inseguono senza posa in “How come my Faith has gone”. Buona anche la titletrack strumentale, poi questo bel disco si chiude sul prog torrenziale di “Children of War”. Un disco impegnativo, nel senso buono del termine, per metalheads esigenti e ansiosi di confrontarsi con brani ben concepiti.

(René Urkus) Voto: 7,5/10