copLandskap(Black Widow Records) Si superano gli inglesi Landskap. Fanno un passo, anzi un salto, in avanti dal bellissimo “I” uscito ad inizi 2014. “II” è pura perdizione. Tre quarti d’ora che resuscitano Jim Morrison, che travolgono e trasportano indietro agli anni 60, agli anni 70. La superba line up rimane immutata, quel super gruppo che prende il meglio di Fen. Father Sun, Dead Existence ed altri nomi noti. Siamo davanti a tre quarti d’ora che incantano, che prendono una tradizione britannica e la rendono più oscura, quasi con un tocco di italianità teatrale. “Leave It All Behind” travolge subito con i sui undici minuti intensi, dove la band riesce a scatenarsi anche con tempi più spinti. “South Of No North” fa sognare ed inietta una buona dose di prog, forse jazz… sempre sotto un’aura dalle radici sabbathiane. Vagamente occulta ma anche intensa e catchy “Through The Ash”, mentre “Tomorrow’s Ghost” spinge verso le tenebre, verso la malinconia, verso una tristezza sublime piena di sentimenti… questo prima della conclusiva “Lazy Sundae”, fumosa ma melodica, decadente ma cristallina, forse ancora una volta il fantasma di Jim che si deve essere infiltrato nel processo creativo della band. Tre quarti d’ora di poesia, sia a livello lirico che musicale. Tre quarti d’ora senza tempo, pieni di una ricchezza compositiva ed esecutiva di alto livello artistico… e spirituale.

(Luca Zakk) Voto: 8,5/10