(Avantgarde Music) Interessante proposta di due artisti anonimi provenienti dall’Australia. Un black metal atmosferico che paga un pesantissimo tributo ai Lustre, ma che comunque risulta capace di appagare, di offrire intrattenimento, di svelare interessanti soluzioni ed equilibri tra la dolcezza delle keys e la brutalità dei riff, delle linee vocali (molto più presenti rispetto ai citati Lustre). Album che coinvolge, che crea quei percorsi sonori che catturano la mente, che fanno viaggiare, un po’ sognare. La componente black, il lato “negativo” non emerge in modo dominante, offrendo più spazio all’ambient di natura spaziale, melodie che si perdono nel cosmo un po’ come la copertina e le foto contenute del booklet. La lunga opener “Osteopenia” è forse il pezzo più black, incrociando sapientemente sinfonico ed atmosferico, offrendo linee vocali ottime ma anche divagazioni melodiche ben studiate, ottimamente arrangiate. “Declaration” riesce a combinare una certa violenza di voce, chitarre e drumming con linee di keys quasi allegre, evidenziando una contrapposizione emozionale molto azzeccata. “Interstellar” inizia il viaggio che abbandona il black, la terra… puntando verso remoti lidi in altre galassie, mentre la seguente “Abyss” in qualche modo torna a sound crudeli, mantenendo sempre quelle atmosfere ispirate a Lustre, aggiungendoci ottimi arrangiamenti di chitarra capaci di accrescere la resa globale. Il viaggio spaziale viene completato con la title track, un pezzo che tocca vagamente territori psichedelici, pur abbandonando l’ascoltatore nel freddo del cosmo, con suoni emozionanti diffusi in un contesto crudele e privo di speranza. I Mesarthim ci hanno provato quasi per gioco, considerando che il disco era uscito originariamente in streaming: ma un album simile non può non attirare l’attenzione di etichette che tradizionalmente seguono queste espressioni elitarie della musica estrema. Certo, non siamo davanti a qualcosa di assolutamente originale, ma è indubbio il notevole valore artistico, affiancato da un’ottima registrazione; l’energia ed il flusso compositivo che ritroviamo in questo validissimo debutto meritano davvero la stampa su digipak o vinile edizione limitata.

(Luca Zakk) Voto: 7,5/10