copTangerineStoned(Moonlight Records) Decisamente affascinante la musica proposta dai romagnoli Tangerine Stoned. Un sound ipnotico, avvolgente, che pesca a piene mani dalla psichedelia di fine anni ’60 e impastata con il blues Hendrixiano, suggestioni stoner doom ed atmosfere stranianti. Risultano evidenti le influenze provenienti dai Doors, chiamati palesemente in causa nel suono delle tastiere che rimandano allo stile di Ray Manzarek, le quali rivestono un ruolo predominante nel sound della band. “Inverno Indiano” è uno strumentale di undici minuti dalle atmosfere molto, molto dilatate, che chiamano nuovamente in causa i Doors di “The End”. Un brano da gustarsi ad occhi chiusi, lasciando la mente libera di viaggiare lungo i suggestivi meandri della psichedelia, per un capolavoro che da solo vale il prezzo dell’album. Un potente e sinuoso giro di basso conduce le danze in “Heisenberg”, pezzo caratterizzato da linee vocali dapprima dolci e stralunate, poi rabbiose ed urlate, con una prova vocale di Jei Gasperini da incorniciare. Ancora basso in rilievo in “Sacramento”, con un accattivante pentatonica su cui si staglia il suono di un’armonica, mentre la batteria non si limita a tenere il tempo, lanciandosi in sorprendenti improvvisazioni puramente jazz. Un album suonato divinamente da una band che, nonostante la giovanissima età dei componenti, dimostra una tecnica strumentale sopraffina ed un gusto compositivo fuori dal comune.

(Matteo Piotto) Voto: 8,5/10