(Autoproduzione) Chi mi segue lo sa. Non amo il rock italiano. Non è il mio forte. Fatico a trovarci una musicalità che non sia uno sforzo di far suonare cattivo un qualsiasi brano da festival di san remo. Eppure a volte succede. Ci sono le eccezioni. E questa volta si chiamano Sinezamia. Un rock cupo, ma caldo, con un’occhio al dark, “un altro” allo stile dei Litfiba. Malinconici, tetri, abili architetti di atmosfere in bilico tra la malvagità, la dolcezza, il romanticismo, la rabbia. La opener “Ghiaccio Nero” è coinvolgente, bella, ricca, una pezzo che potrebbe valere un singolo. La title track non ha nulla da invidiare al gothic metal di origine scandinava, ed evince l’immensa personalità e coscienza delle proprie capacità di questi mantovani. L’ossessione e le melodie dark di “Nella Distanza” sono avvolgenti, ed il testo è semplicemente stupendo. Idee sonore stupende in “Occhio Elettrico”, mentre “Ombra” trasforma il sound dei Sinezamia in qualcosa di  molto più aggressivo, violento, opprimente, con una composizione di tastiera assolutamente meravigliosa. “Venezia” è semplicemente angosciante. Una canzone d’amore oscuro, velato, celato, in un contesto magico, unico. Un pezzo fantastico, con una struttura musicale di assoluto valore. “La Fuga vanta una produzione impeccabile. Un suono perfetto. Melodie innovative, idee fantastiche. Voce bellissima. E un nuovo punto di vista relativamente all’abbinamento della lingua italiana al rock.

(Luca Zakk) Voto: 7/10