(Satanath Records) Si potrebbe incasellare questi ucraini nel genere black, ma sarebbe riduttivo. Basta sentire la traccia d’apertura per rendersi conto che qui si va più nel territorio del post-metal. Diciamo anzi che se la voce non usasse una marcata timbrica black in quasi tutti i passaggi, di black qua ne troveremmo ben poco… O forse no? E’ difficile descrivere questo trio, dedito ad una sorta di death tecnico dalle forte tinte prog melodiche, quasi da colonna sonora . Anzi, tutto il disco sembra una sorta di soundtrack di un film immaginario e caotico, dove molti generi si mischiano a formare qualcosa di bizzarro e unico. Ascoltandomi un po’ di lavori passati del gruppo, scopro che questa bizzarria sonora non era presente nel passato della band, quindi si può parlare di una svolta stilistica piuttosto forte con il passato… Eppure c’è qualcosa che lega il terzetto alla musica estrema, una sorta di attitudine oscura capace di instillare energia nera nel suono generale delle composizioni. Una sorta di fluido black scorre nelle vene dei compositori, donando così dinamicità e freschezza in un disco veramente da scoprire e apprezzare, con la speranza che non sia stato per il gruppo solamente un esperimento isolato.

(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 8/10