(Infektion Records) Alexandre Santos è il chitarrista ritmico e bassista dei portoghesi Scar For Life, ma è soprattutto il fondatore di questa band nata nel 2008. Per realizzare il terzo album e fare in modo che fosse il migliore inciso fino ad ora, Santos ha perfino chiamato, in qualità di ospiti, Anne Vitorino d’Almeida, violinista che si esibisce in “One More Day” e nella struggente “Old Man”, canzone realizzata con sovrapposizioni tra lo strumento classico, il piano, l’acustica e dove tutto trova soluzione nella coda finale, nella quale entrano in gioco anche i canonici strumenti metal che doppiano la melodia portante e la elevano, irrobustendola. C’è anche Kari Vähäkuopus, cantante dei Catamenia, il quale si esibisce in “Burn it All”, dove il modern metal dei Scar For Life propone qualche riff e melodie dai toni più epici o moderatamente rock, solo le robuste distorsioni danno un carattere metal, per quella che alla fine è una canzone la quale sembra davvero power rock. Santos ha contattato anche Ged Ryland, tastierista ed ex Ten, il quale contribuisce a mettere del pathos in “Brave Enough”, dove il metal dei SFL diventa più veloce e spinto, con Lionel Silva, cantante, che si avvicina ai limiti dello scream, ma solo in alcuni brevi passaggi. Questi sono gli ospiti che servono a dare un punto in più all’album  che si avvale di una produzione moderna, abbastanza pulita, potente e d’impatto e dove non si sa mai se la band che suona (gli SFL lo fanno in modo comunque interessante) sia heavy metal, melodic metal o devota alle melodie in stile power rock. Insomma c’è tutto e ci sono anche le canzoni giuste, quelle per il quale “3 Minute Silence” alla fine non passa inosservato all’attenzione dell’ascoltatore. Oltre a quelle nominate vanno ricordate anche “White Shades”, una sorta di power-gothic ballad, “Before the Storm”, anch’essa giocata su atmosfere lente e improvvisi squarci robusti. Questa ultima soluzione, dove toni dimessi si alternana ad altri vigorosi, rivelano una band notevolmente più in forma e fantasiosa. “3 Minute Silence” è un lavoro che va colto per il suo ampio raggio, visto che i portoghesi si collocano dunque a metà tra il rock e il metal.

(Alberto Vitale) Voto: 7/10