(Cyclone Empire) Questi tedeschi della regione del Baden-Württemberg sono decisamente prolifici: in cinque anni hanno realizzato quattro album e una caterva di split. Già noti in redazione per alcune delle suddette pubblicazioni, i Revel In Flesh ritornano in queste pagine appunto per il quarto full length ancora una volta curato nel missaggio e masterizzazione da Dan Swanö. “Emissary of All Plagues” vede un elevato tasso di accordature e sonorità ‘alla svedese’. È questo il tipico death metal dai connotati melodici tanto cari alla scena svedese e che certamente Swano ha saputo smaltare nel modo migliore. Non è ovviamente solo una questione di suoni, anzi “Fortess of Gloom” è l’ideale manifesto di intenti dell’intero lotto di canzoni. In questa canzone c’è quel tipico fragoroso, tremolante e inquietante sound delle chitarre si erge con granitica chiarezza, per un songwriting che gioca molto sulle atmosfere controllate e tempi medi. Nell’intero arco dell’album non mancano episodi spinti, ma è innegabile che la lucida voglia di scrittura dei suoni permette ancora una volta alla band di puntare a una smussatura degli angoli. Ogni canzone presenta delle evoluzioni, del tramutare delle parti in altre, di arginare sequenze spinte, verso cambi su andature medie e con le relative chitarre che producono una fiumana di riff inquietanti, sulfurei, ma espressi sempre con metodo cristallino come nelle migliori espressione dei Dismember, Entombed e altri grandi esempi del death svedese di tanti anni fa. Album lucido nel suo essere, per come è suonato e per le terrificanti melodie.

(Alberto Vitale) Voto: 7/10