(autoproduzione) Album coinvolgente realizzato da un quartetto della provincia di Siena questo “Ho perso l’Eden”. Il nome della band prende spunto dal soprannome del proprio cantante, cioè Paolo Ciacci. Ozzy, non l’altro Ozzy che non ha mai saputo cantare ma ha avuto un gran successo, ha una grande vocalità. Forse anche più che semplicemente buona. Ozzy si protende verso ottave sempre più alte, interpretazioni personali e attraverso una timbrica non comune. I suoi momenti migliori sono forse la canzone di apertura “Ho Perso l’Eden”, “Sollevato” (canzone stupenda già di suo) e “L’Ego”. Ozzy è un valore aggiunto e il suo cantare è un elemento e la musica è il resto. Lui emerge dall’insieme. Attenzione però, i Maghi Di Ozzy sono formidabili con i loro riff festosi, chiari e certamente immagazzinabili da subito nel cranio. Merito al lavoro delle chitarre che si rivela coinvolgente, il responsabile di ciò è Maikie, e ben spalleggiato dal tappeto ritmico. L’album ha un’impronta rock e dalle sfumature hard. Il cantato in italiano presenta dei testi che in parte mettono al centro del tutto il rapporto ‘con lei’, mentre in altri vi è un clima da racconto di formazione, si pensi ad esempio a “Spugna”, o semplicemente di storie di vita. Il punto però è il tono, il clima che si respira nei pezzi. Quella spensieratezza e sincerità di emozioni che emerge di continuo e rende qualche brano eccellente. Proprio “Sollevato” sembra avere una concatenazione logica con il titolo, nel descrivere una perdita uno smarrimento personale e del senso delle cose o da un qualcosa.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10