(Rogues Records) Questi sono schizzati. Sanità mentale defunta. Sono da internare, d’urgenza. Tre musicisti fenomenali, ma completamente pazzi. Pericolosi. Da internare, si, ma anche da mettere sotto sedativo. Perenne. Nove tracce di musica schizofrenica. Riproducono sonorità anni 70, sonorità moderne, sonorità strane, sonorità assurde, sonorità e basta. Non vi so dire che musica fanno. Forse non lo sanno nemmeno loro. Le influenze dichiarate sono Einsturzende Neubauten, primi Primus e Motorpsycho. Io non lo nego e non lo confermo. So solo che questo “Fractal” è terrificante, malato, deviato, perverso. E’ evidente che dietro al progetto ci sono menti eccellenti, le quali riescono a giocare con i suoni e la musica, tanto da creare un’esperienza piuttosto che una serie di canzoni. Una esperienza che trivella il cranio, perfora il cervello, uccide, fa rinascere e poi uccide di nuovo. Sembrano la versione drogata dei vari progetti assurdi di Mike Patton. “Ziqqurat”, tra le più heavy. “Fractal Anatomy” tra le più assurde. “Red Eye” tra le più atmosferiche. “Sex In Sacristy” tra le più rockeggianti. L’album finisce con il caleidoscopio di influenze di “Wake Up, Get Up, Get Off” e con l’assurda “Italian Politics”. Quest’ultimo pezzo non è una vera e propria canzone. Pierpaolo Capovilla (Il Teatro Degli Orrori) è ospite come narratore, ed interpreta in maniera paurosa la ricetta di una pizza margherita, monumentale insieme di metafore e doppi sensi legati al titolo del pezzo stesso. Questo è rock evoluto. Questo è rock psichico, psicologico e psicopatico. Questo è il lato B, quello assurdo, della creatività. Un fiume in piena di emozioni distorte. Questo è superare i limiti, oppure raggiungerne le soglie, avvicinandosi “Quanto Basta”.

(Luca Zakk) Voto: 8/10