fotoblackoathProprio al principio di questa intervista Chris Z., batterista dei Black Oath, definisce la musica della band “cursedmusick”. E’ una parola composta alquanto efficace nel rendere l’idea del sound di questi musicisti lombardi, votati alle profondità dell’animo umano, alla magia e a quell’essenza turpe del mondo. Alla maledizione. Il secondo album “Ov Qliphoth and Darkness”, pubblicato in giugno, è l’opportunità per approfondire la conoscenza dei Black Oath, una band il cui nome inizia a girare per l’Europa. 

Ciao, grazie per aver accettato questa intervista e complimenti per il vostro ultimo lavoro, il quale propone un doom oscuro, la cui vena esoterica si avverte in ogni nota.
Ciao, grazie a te per lo spazio sulla tua webzine! Apprezziamo i compimenti, abbiamo impiegato molto tempo nello scrivere i pezzi per O.Q.A.D. rendendoli molto più personali a livello musicale e non incentrandoci semplicemente su il tipico sound doom che ha caratterizzato le nostre passate uscite discografiche. Al momento possiamo ritenerci molto soddisfatti di come il prodotto finale sia venuto fuori e delle risposte ricevute fin qui sia dai supporters che dalla critica nazionale e internazionale,c’è da dire che le nostre etichette stanno lavorando molto bene e questo è un ottimo stimolo per continuare a cercare di migliorare ed espandere la nostra “cursedmusick”. Al momento sono già state confermate alcune date quasi esclusivamente in Europa e stiamo aspettando proposte anche per suonare nel nostro Paese, sperando che i promoters o i locali siano di parola!

Una curiosità personale: pare che il vostro nome derivi da un album dei Mercyful Fate, me lo confermi?
Confermiamo. Il nome della band doveva rappresentare qualcosa di stretto e personale,una sorta di appartenenza ad un culto (non solo come musicisti ). Sapevamo che ciò che avremmo composto sarebbe stato il frutto delle nostre emozioni più profonde e che avrebbe toccato argomenti quali l’occulto, le paure dell’uomo e temi più horrorifici. Da questo punto di vista il secondo capolavoro dei Mercyful Fate (“Don’t Break the Oath”, ndr) ci è stato di grosso aiuto…Cosi abbiamo firmato il giuramento!

“Ov Qliphoth and Darkness” è dunque il titolo del vostro recente nuovo album, le tematiche affrontate partono da quali concetti o sensazioni?
Come detto prima le tenebre sono una fonte immensa di ispirazione. Abbiamo tenuto un leggero legame con il Thelema di Crowley (ancora una volta) ma abbiamo accentuato il significato delle energie sotterranee (Qliphoth=11=K/Magick)…Negli altri brani non mancano comunque riferimenti e citazioni personali di ogni singolo membro del gruppo..

La stesura dei brani quanto tempo è durata? Quanto tempo vi siete resi per scrivere i pezzi?
Dopo l’uscita di “The 3rd Aeon” abbiamo avuto modo di poter suonare in alcuni festival (Svezia, Danimarca, Germania) incluse date singole (Italia e Belgio), e al momento avevamo deciso, dopo uno split 7” uscito con gli svedesi Anguish, che il processo di composizione per il nuovo album avrebbe avuto inizio solo quando noi ci fossimo sentiti pronti e ispirati a comporre nuovo materiale, il tutto senza darci nessuna fretta. Ogni cosa ha avuto il giusto spazio al giusto momento, nulla è stato dato al caso. E il risultato finale si può sentire dopo due anni di estremo lavoro

So che avete suonato spesso all’estero, avete anche realizzato diverse pubblicazioni, insomma siete una band che va a pieno regime. La vostra musica come viene percepita fuori dall’Italia? Pensi che le vostre sonorità trovino una platea sensibile ad accoglierle qui da noi, oppure all’estero c’è un apprezzamento maggiore?
Assolutamente le cose vanno meglio all’estero, ciò che da noi viene criticato sembra essere il punto di forza in altri paesi, a partire dal tipico accento all’italiana che da sempre caratterizza le nostre band! Molti dei nostri colleghi (e ben più noti) si sono personalmente complimentati con noi e spesso ci troviamo quasi in imbarazzo quando ci dicono di essere dei fan della band…Uno dei momenti di maggiore esaltazione è stato quando Messiah Marcolin (il cantante dei Candlemass, ndr) è venuto a salutarci nel backstage e a complimentarsi dicendo che era venuto apposta per vederci suonare dal vivo!

Di sicuro ci sono delle differenze o evoluzioni tra il vostro primo album “The Third Aeon” e “OvQliphoth and Darkness”, ma qual è a tuo giudizio, ciò che li differenzia?
Come detto prima, abbiamo voluto uscire dai soliti canoni musicali che ci vedevano come la “tipica” doom band. Molti ci hanno accostato a gruppi epici quali Candlemass, cosa che noi abbiamo sicuramente apprezzato ma da cui abbiamo cercato di prendere le distanze. Basti immaginare che l’Italia vanta di una gloriosa scena underground sul fronte della musica dark (Death SS, i Mortuary Drape e, anche se musicalmente differenti, Zess, Jacula, The Black, Paul Chain, Black Hole) e noi cerchiamo di esserne i degni discendenti. La nostra musica si rifà ai suoni di questi gruppi in una chiave moderna, più metal se vogliamo, anche se noi preferiamo definire il nostro genere Cursed Rock Musick, sia per le tematiche che affrontiamo nei testi, sia per alcuni fattori/coincidenze/situazione che seguono morbosamente il gruppo da quando ha preso vita.

Siete una band che pubblica, o comunque vi hanno proposto, in cassetta e vinile oltre al canonico CD. Secondo la vostra esperienza, questi formati aiutano una band a vendere o a proporsi di più?
Iniziamo a precisare che a noi non interessa più di tanto quanto riusciamo a vendere per ogni singola release, siamo musicisti, ma prima di tutto dei fanatici della musica/arte, ci piace girare per concerti e festival ovunque essi siano e collezioniamo qualsiasi tipo di formato, dal vinile al nastro su cassetta.. Ovviamente più formati ci sono in giro, più la gente conosce una band e di conseguenza aumentano le possibilità di suonare live/registrare futuri lavori ecc. È una catena di azioni da cui cerchiamo di trarre il massimo possibile per il bene della band e di chi ci segue.

Ti ringrazio. A te la chiusura, magari con i vostri obiettivi nell’immediato e i saluti ai lettori.
Grazie ancora per l’intervista e interesse in BlackOath…Il nostro percorso musicale sta andando avanti e dopo le date che abbiamo in programma torneremo nel silenzio per comporre il nuovo album. Anche se non escludiamo una uscita discografica che faccia da intermezzo.. Don’t Break The Oath!

(Alberto Vitale)

Recensione