fotohellon1L’Ucraina non è un posto facile. Ci sono problemi, e le cose devono assolutamente migliorare, ma il processo è complicato. Ma in questo paese ci sono delle bands molto valide, ci sono dei ragazzi che vogliono dire qualcosa al mondo, qualcosa che sia un metallo pesantissimo. Una di queste bands è Hell:On. Abbiamo sfruttato l’occasione di poter loro fare delle domande… e Alexandr Baev (voce) con Anton Vorozhtsov (chitarra) sono stati felici di rispondere, dimostrandosi intelligenti, professionali e con un buon senso dell’umorismo. (english version)

Ciao! Vi ho già recensito un paio di volte. Vedo che ci date dentro di brutto, quindi è giunto il momento di fare una chiacchierata, di farvi delle domande…
Ciao! Siamo pronti!

Per prima cosa, avete un nome che è antipatico la mondo digitale. Quei “:” sono una rottura… Mi piacciono! Qundi per cominciare parlatemi del vostro moniker…
Baev: Il nome originale della band era Hellion. Ma quando abbiamo iniziato a diffonderci in Europa ci siamo accorti che esisteva già una band metal con lo stesso nome. Quindi per evitare problemi con il copyright abbiamo dovuto cambiarlo. E’ stata dura perché nel nostro paese la gente ci conosceva come Hellion ed un nuovo nome sarebbe stato un passo indietro. Quindi abbiamo fatto il cambiamento visuale, sostituendo la ‘i’ con ‘:’. Naturalmente poi il nome ha assunto un significato nuovo e a me piace più del precedente!

Quarto album, giusto? Voi proprio non riposate… che piani avete ora? “Un altro” album il prossimo anno?
Anton: Si, il quarto. Siamo molto carichi con questo nuovo lavoro. Penso sia la nostra migliore release fino ad ora, anche se non è ancora la magnum opus. Quindi stiamo già facendo della pre-produzione di alcune nuove canzoni. Un po’ di jamming, registrazione di demo, ecc.

Il vostro paese, l’Ucraina, è un posto orribile: terrorizza l’intero pianeta con tonnellate di metallo rovente, e voi siete tra le band più attive in questo… Avrei piacere che voi, una band dell’Est, spiegasse a noi, tizi dell’Ovest, che cos’è il metal dalle vostre parti e come si è sviluppato negli ultimi anni.
Anton: L’Ucraina non è il miglior posto per suonare metal. Ma se guardi l’altra faccia della medaglia, vedrai che è un cazzo di posto grandioso per suonare musica estrema. Abbiamo una situazione economica terribile da queste parti, le gente è così arrabbiata nei confronti del nostro governo criminale, tanto che stiamo andando verso una rivoluzione. Tutta questa merda ci può portare ad una guerra civile. Quindi argomenti perfetti per canzoni metal (ride, ndr). Scherzo, naturalmente. Ciascun metallaro in Ucraina sa quando dura sia suonare in una band. Ma ogni anno vedo sempre più nuove band capaci di fare ottima musica. Io posseggo uno studio di registrazione, quindi vedo questi progressi direttamente in prima persona. Un giorno romperemo il culo al mondo intero (ride, ndr).

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Come avete fatto ad avere Andy LaRocque e Marek “Spider” Pajak nell’album? Pensavo non aveste un’altra anima da vendere, in cambio della quale avere loro…
Anton: Conoscevamo Marek dai tempi quando suonava con gli Esqarial (death metal dalla Polonia), con i quali suonammo assieme due volte nel loro tour nel nostro paese tra il 2007 ed il 2008. Già allora fummo impressionati dal suo stile, credo sia un genio della chitarra. Cos’ quando abbiamo suonato al Metalfest Open Air in Polonia nel 2012, l’abbiamo trovato di nuovo con i Vader e ci è venuta l’idea di invitarlo. Per quanto riguarda Andy, è un personaggio di culto per noi, visti i suoi lavori con King Diamon ed i Death (nel ’93). Siamo cresciuti con la sua musica. Sappiamo che ha un suo studio, e quindi gli abbiamo mandato un invito a partecipare la nostro album, ed il risultato lo puoi sentire nel disco.

Mi siete piaciuti con il precedente “Age Of Oblivion”, aveva un tocco di personale. Con il nuovo “Hunt” siete migliorati diventando un’ottima band, con un groove perverso, ottima tecnica… come siete arrivati a questo livello? Quanto è difficile restare concentrati sulla band in modo tale da farla progredire in questo modo?
Anton: Grazie! Penso sia la normale evoluzione di una band. Lavoriamo duro, suoniamo molto, cerchiamo di migliorare la nostra tecnica. Ci guardiamo costantemente attorno, siamo sempre alla ricerca, stiamo “cacciando” (dal titolo dell’album, ndr). Abbiamo scoperto qualcosa di nuovo e molto nostro con “Age Of Oblivion”, e lo abbiamo portato a nuovi livelli con “Hunt” e, fidati, il prossimo disco sarà ancora più Hell:on che i precedenti quattro.

Heavy e rallentato, poi veloce e letale. E un modo isterico di sviluppo delle canzoni e uso delle chitarre. Sembra ormai sia il vostro stile… quel segreto sul come creare musica che sia sempre sconvolgente, che nessuno si aspetta. Che ne pensate?
Baev: Non direi che siamo diventati più lenti, siamo un po’ diversi. Ho provato a pensare di nuovo alla tua domanda ma il mio programma si pianta (ride, ndr). Non ci sono regole fisse nello scrivere la nostra musica. Cerchiamo di fare ciò che sentiamo, e cerchiamo di farlo tutti assieme. Quindi il risultato è una specie di pensiero collettivo. Quando iniziamo a scrivere una nuova canzone, la vediamo in un certo modo. Ma durante la composizione la stesa canzone può cambiare completamente, possiamo anche arrivare a togliere il riff che ha dato origine alla canzone stessa, sostituendolo con un altro.

Live: è noto che vi piace suonare dal vivo… e pure che è difficile sopravvivere ad un vostro concerto…
Anton: Se sopravvivi ad un nostro concerto, poi devi venire a bere con noi tutta la notte. E che ne sai… forse viene più facile farsi massacrare nel pogo (ride, ndr)
Baev: Anton ha ragione – a volte la festa dopo il concerto è più dura del concerto stesso. I concerti sono molto importanti per noi in quanto la nostra musica è qualcosa in più di solo musica (almeno io voglio sia così). E’ una specie di energia pura. La si può sentire a casa ascoltando l’album ma la si sente  in maniera più marcata ai nostri concerti.

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Avete in progetto di venire ad ucciderci qui in Italia con qualche concerto?
Anton: Stiamo lavorando al tour per il prossimo autunno, e sarà quasi proincipalmente in Germania. Ma se i vostri promoter ci vogliono incontrare, noi siamo pronti a farvi visita. Siamo aperti ad ogni offerta relativa al dove suonare. E spero che verremo in Italia un giorno.

Ok, grazie per essere così heavy e creativi. Gli Hell:on sono roba che piace qui… Sentite, prima di scappare per suonare il prossimo concerto, vi chiedo di chiudere questa intervista con un messaggio ai lettori ed ai fans degli Hell:on…
Anton: Non smettete di supportare il metal!!!!
Baev: Credete a noi, l’Ucraina non è solo il posto di Klitchko brothers, Andrey Shevchenko e la rivoluzione “arancione”. Da ora on poi è anche il posto degli Hell:on!!!!!!! (ride, ndr)

(Luca Zakk)

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