copSAMMAL(Svart Records) La Svart Records è leggendaria per la sua capacità di scovare stranissime band occulte o psichedeliche (spesso entrambe le cose), specialmente con direzioni sonore vintage o comunque settantiane. Poi, altro merito della Svart, è quello di promuovere internazionalmente bands sue connazionali, ovvero provenienti dalla Finlandia, tutte bands che probabilmente rimarrebbero completamente sconosciute nel resto mondo, un po’ per il genere, un po’ per la lingua. E sarebbe un maledetto peccato. Certo, canzoni in Finlandese suonano inusuali, visto che probabilmente è una delle lingue meno parlate (e capite) al mondo, ma ormai questo è un limite ampiamente superato e superabile, visti e considerati i vari act appartenenti a generi estremi tuonanti dalla fredda scandinavia e sempre fedeli alle criptiche lingue madri. I Sammal sono un quintetto; hanno sempre agito come duo (cantante e chitarrista) fino al precedente EP (recensione QUI) quando si sono evoluti diventando un vero ensemble, nel quale si sente l’emozione ed il calore del suono (questo reso sicuramente ancor più efficace dal mix e master curato da Jaime Gomez Arellano, il quale ha lavorato anche con Paradise Lost ed Ulver). “Myrskyvaroitus” è un’affermazione stilistica e tecnica. Non ci sono più i solo quei riferimenti tossici ed allucinati. C’è tanto di più. Rimane un retrogusto The Doors, ma aumenta mostruosamente il prog: giochi di tastiere, basso, chitarre, ritmiche, soundtrack film anni ’70… c’è molto, c’è di tutto, c’è energia, c’è musica, c’è una poesia espressa dal singing in Finlandese il quale risulta armonico, coinvolgente, attraente… quasi come i primissimi hit in lingua inglese che giungevano nel nostro bel paese, quando nessuno capiva assolutamente nulla, ma tutti impazzivano e godevano! Io la chiamo ‘poesia fonetica e melodica’ e nei Sammal c’è un singer che fa un lavoro egregio, curato, sensuale. La opener “Stormvarning” è illegale; dopo pochissimi secondi è energia fuori controllo, energia che cattura, che fa muovere con una tastiera sublime, un basso capolavoro e ricerche melodiche, dettagli sonori semplicemente avvincenti. Un prog che si sporca di un rock sfacciato con “Järjen ohimarssi”, un rock pulsante, elettrizzante, messo a contorno di un groove senza limite o riguardo. Intensa ed introversa “Muurahaisen päiväuni”, “Aika on alkamassa” cattura, afferra, scuote e scaraventa lontano, attraverso un paesaggio infinito, ricco di colori, di felicità, divagazione, mondi assurdi, mentre “Sulle haavan tein” fa sognare, pensare, immaginare. “Herätkää!”, il capitolo finale, è un macigno psico-prog (ben dieci minuti) capace di regalare un mondo di emozioni: dal un’ansia vagamente horror di stampo italiano, ad un incrocio tra psichedelico e noise… passando per Hawkwind, Sam Gopal, folk, ambient, prog energetico ed ancora soundtrack. Album sconvolgente. Album coinvolgente. Album irresistibile. Album da possedere, obbligatoriamente su sensuale vinile. Senza tempo. Senza confini. Senza regole. Pura poesia musicale. Massima espressione del groove.

(Luca Zakk) Voto: 9/10