copmanegarm3(Black Lodge Records) Dopo “Nordstjärnans Tidsålder” (QUI) e “Havets Vargar” (QUI), la Black Lodge Records mette di nuovo sul mercato anche “Dödsfärd”, il terzo album dei Månegarm edito originariamente nel 2003: certamente una delle loro cose migliori, nonché la testimonianza di una certa svolta stilistica i cui echi si colgono ancora oggi. Abbandonando buona parte della ferocia black degli esordi, i lupi svedesi virano definitivamente verso un sound che resta pagano e oscuro, ma ha in sé qualcosa di magniloquente e profondamente scandinavo. “I Evig Tid” è un ottimo ripensamento della tradizione viking: rispetto agli esordi, come si diceva, il sound si è ammorbidito, ma resta epico e intenso. “Ägirs Vrede” ricorda molto il folk di Vintersorg; la titletrack contiene un break magico e sognante, una delle vette dell’intera discografia dei lupi svedesi. Poco più di due minuti per la scheggia “Vrede”, puro black con un cuore folk; l’unico pezzo che arriva a cinque minuti è l’epica “Ursjälens Visdom”, che con il suo riff pulito e maestoso punta ancora una volta al viking più puro e stentoreo. Due le bonustracks (il disco originale durava appena 32 minuti): “Nyarlathotep” si diverte con qualche tonalità egiziana, più classica e tirata “The Harbor”. Da avere anche per l’incredibile copertina.

(René Urkus) Voto: 8/10