(Hells Headbangers) Probabilmente i cacciatori d’ossa hanno, con questo album, trovato la loro definitiva forma. Nessun stravolgimento di suono dal disco precedente, magari solo qualche suono meno grezzo dovuto a una produzione di livello leggermente più alto, ma questo non ha intaccato il sound grezzo e furioso del loro black ‘n’ roll. Ecco allora dieci nuove tracce da aggiungere alla loro discografia (nove se non si considera l’intro) in cui i nostri si cimentano con quello che sanno fare meglio: ignoranza e inneggiamento a tutti i vizi possibili e immaginabili, un mix di cattive intenzioni e sana scanzonaggine. Il tutto a servizio di chitarre sporche e maleodoranti, di una voce arcigna e incazzata, di una batteria che se la butti giù da un dirupo fa meno rumore… Pure i titoli degli album sembrano aver trovato una sorta di standard, ossia quattro termini di fila, un po’ come i titoli in trittico che i Dimmu Borgir avevano adottato per un po’. Che altro dire, se i precedenti lavori erano una conferma, questo disco non può che essere una ulteriore prova delle intenzioni sonore del combo, né più, né meno.

(Enrico MEDOACUS) Voto: 7,5/10