(Steamhammer / SPV) Sono passati quattro anni da “United States Of Anarchy” (recensione qui), album che sancì il ritorno dei losangelini Evildead dopo ben ventotto anni di assenza dalle scene, un album intransigente, thrash metal old school violentissimo e divinamente suonato. Con questo nuovo disco l’approccio cambia radicalmente, con la band impegnata ad imbrigliare la furia esecutiva, stemperandola con soluzioni melodiche che rendono da un lato i pezzi più fruibili, ma dall’altro ne depotenziano parzialmente l’impatto, tendenza che affiora gradualmente con lo scorrere dei brani. L’apertura infatti è decisamente thrashy, con la rocciosa “F.A.F.O.” dal riffing che richiama gli Overkill e gli Exodus, seguita dalla devastante “Reverie”, veloce, martellante e ricca di ottimi assoli. “Raising Fresh Hell” si mantiene su alti livelli, mentre “Stupid On Parade” gioca con influenze death/doom con intermezzi rallentati e voce filtrata. “Subjugation Souls” parte come un pezzo melodic power metal, prima di buttarsi nello speed metal, mentre “Bathe In Fire” è una power ballad con intrecci di chitarra che richiamano gli Accept. Idem per “Poetic Omen” altro brano dove la melodia imperversa e regna sovrana. Fortunatamente ci pensano la breve strumentale “World Ov Rats” e la conclusiva “Fear Porn” a ripristinare la dose di mazzate thrash. L’album sembra studiato per piacere un po’ a tutti: aggressivo ma non troppo, veloce ma senza esagerare, con brani tirati ed altri oltremodo melodici. La voce di Phil Flores rimane quasi sempre aggressiva, quindi spetta alle chitarre di Juan Garcia e Rob Alaniz l’arduo compito di far suonare i pezzi più o meno rabbiosi o melodici, cosa che fanno in maniera egregia. Personalmente preferivo lo stile di “United States Of Anarchy”, ma non posso negare il fatto che “Toxic Grace” sia un album ottimamente suonato e maturo dal punto di vista compositivo.

(Matteo Piotto) Voto: 7/10