copbrockdave(Esoteric Antenna) Avrei dato l’anima per avere una richiesta di recensione da parte di una band come gli Hawkwind o più realisticamente dal loro management. Quando la cosa è accaduta (e ben prima della data di uscita, il 26 novembre) e addirittura per una release con la presenza di metà degli Hawkwind, cioè la Hawkwind Light Orchestra, e del nuovo lavoro solista di quella leggenda umana che è Dave Brock, beh a quel punto potevo anche morire. Magari con il solo rimpianto di non aver mai avvicinato qualcuno dei Pink Floyd! Anzi, prima di sparire volevo almeno giocarmi la carta dell’intervista a Dave Brock, la quale però ha visto il Sommo poco coinvolto. Io almeno ci ho provato! Il buon caro Dave è in azione con gli Hawkwind dalla loro nascita e dimensioni soliste e sempre in ambito space-rock e psichedelico sono state da lui percorse già in passato. “Looking for Love in the Lost Land of Dreams” propone 16 tracce composte, cantate, suonate con chitarra, basso, synth e tastiere, theremin e batteria programmata dall’autore. La musica è quella che ti aspetti, non si scappa in altri contesti e l’ho già specificato. Venti elettronici, tastiere che propongono cieli sconosciuti e vastissimi, escursioni improvvise (come i fiati campionati di “Higher Plane”) e la chitarra. La consueta Westone Spectrum LX che si esprime come la regina di melodie fluide oppure come una dama da compagnia di strutture più complesse, dominate da melodie elaborate dai synth. Nell’insieme l’album appare come una sorta di taccuino di idee che nel tempo (cinque anni, per la precisione) Dave ha finalizzato e reso delle vere e proprie canzoni definitive e non dei pezzi che risultano slegati o il risultato di estemporanee divagazioni e frammenti sonori sparsi. Unifica il tutto, da loro un’identità, pur concedendo qualcosa alla sperimentazione, ovvio, e alla soluzione strumentale, come in “Ecstasy”, la stupenda “Lazy Days” o in alcuni brani dove il comparto vocale subentra a metà canzone e quindi molto tardi. Prima dell’uscita Dave Brock fece sapere di aver utilizzato delle particolari tecniche di registrazione, non ha voluto chiarire nulla su queste, ma la pulizia e la sonorità cristallina è chiara. “A Lover’s Whim” propone le tastiere del compianto Jason Stuart, soavi all’inizio terribili poi nel fondersi con la durezza della chitarra di Brock. L’altro e saltuario ospite, in 4 brani, è Richard Chadwick (altro componente degli Hawkwind) e la sua batteria e percussioni. Inquietante il serpeggiare ipnotico di “Who Do You Think You Are?”, la riproposta “We Took We Wrong Step”, non poteva mancare un brano acustico, sognante e spaziale insieme. “Looking for Love in the Lost Land of Dreams” è un lavoro solista, e si sente, si avverte. Alcuni brani prendono la via di un’elaborazione quasi matematica, altre canzoni sono le tradizionali e sfacciate creature di Brock, colui che spesso riesce a mettere insieme suoni estremi con melodie immense. Dave mette a proprio agio l’ascoltatore e lo avvia in quella terra perduta che indica nel titolo.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10