(Steel Gallery Records) I Dark Nightmare (qui una vecchia recensione del loro secondo album) sono una onesta formazione ellenica di epic/power; la sempre attentissima Steel Gallery propone oggi sul mercato, in un solo CD, i primi tre demo della band. Per qualche motivo a me non chiaro esso sono disposti ‘al contrario’; il primo in scaletta è il più recente “The Blood Land”, del 2004. Qui si trova certamente il loro brano più rappresentativo e riuscito, “Dragonlakes”, incluso poi nel loro debut “The Human Liberty”, del 2009; notevole anche “Defenders Of The Borderland”, che sfrutta tastiere e rallentamenti. È poi il turno di “Earth In Danger”, del 2003. Quasi power/thrash la svelta “Hawks Of War”, e maideniana “Despair And Hope”; il brano migliore del demo è “The Quest”, che in sei minuti quasi esatti passa dalla velocità a momenti di spessore quasi progressive. Peccato che la lunga titletrack risulti molto legnosa, e quasi dilettantistica nelle parti di pianoforte. Veniamo quindi all’esordio autotitolato, del 2001. In “Somewhere Kill A Little Boy” l’interpretazione di Yiannis Papadimitriou è davvero sgraziata, su un falsetto che non gli è congeniale; anche la complessa “Nightmare” è interpretata in modo insufficiente, per la cui la cosa migliore del demo finisce per essere lo strumentale “Destruction Of Nature”, che vuole evidentemente echeggiare il tema di “Fear Of The Dark”. Completano la lunghissima compilation tre brani dal vivo, di qualità approssimativa. La scelta di andare dal passato più recente a quello più remoto rende la compilation un anticlimax (messe tutte in fila, le ultime cose risultano scontatamente migliori delle prime); “The Dark Demo Years” è comunque un documento ‘storico’ di un certo interesse.

(René Urkus) Voto: 7/10