copdarkyrablack2(Cargo Records) Dopo il primo album “Dragon Tears”, che non mi aveva troppo entusiasmato (recensione QUI), torna all’attacco l’artista australiana Darkyra Black: un altro concept (incentrato su una per me misteriosa ‘Fountain of Wishes’) che stavolta si concede maggiormente al metal (al symphonic gothic per essere precisi), e vede fra i numerosi ospiti anche Tony Dolan. L’opener “Pt. 2 Behind closed Doors” (nessun errore: la parte 1 è alla fine e costituisce la outro strumentale) è un gothic basato su un giro che ha più di un elemento orientaleggiante: la bella voce di Darkyra è rimasta versatile e ammaliante. “Who are they to judge you” alterna un ritornello incalzante a parti slow sognanti e quasi ‘ondeggianti’, affidate solo ai synth. Gotica e cinematografica “Of Fools and Gold”; assai easy, ma per nulla disprezzabili, ritmo e refrain della rockettara “Bleed”. “Flawless” si divide fra i (buoni) vocalizzi operistici di Darkyra e qualche accenno alla Epica; si chiude con uno dei brani migliori, “Fountain of frozen Dreams”, incalzante come alcune vecchie cose dei Within Temptation. Dopo un esordio col diesel, finalmente si vedono i risultati: resta un sound di maniera, ma “Fool” sarà già molto apprezzabile per gli amanti delle sonorità gotiche non troppo marcate.

(René Urkus) Voto: 7/10