(Season Of Mist) Creatori di mondi e di epopee, di oscurità e incubi, attraverso toni maestosi e avvolgenti, questo sono i Der Weg Einer Freiheit. I bavaresi sono al sesto album in poco più di tre lustri, un lasso di tempo nel quale hanno lavorato con pazienza al loro black metal. La band arriva da un retaggio quasi sperimentale del genere, portandoli a dilatare i loro pezzi, assumendo carichi melodici che spesso si sviluppano in crescendo all’interno di essi. Poi col tempo la dizione ‘post’ si è sempre più ingrandita, fatta con personalità, dosandola o modificandola attraverso una forte connotazione atmospheric. “Innern” è un album di oltre quarantatré minuti con sei composizioni nelle quali i DWEF si avventurano in sentieri a volte impervi, ma nella maggior parte dei casi semplicemente coinvolgenti. “Marter” apre l’album con oltre nove minuti di durata e offre un manifesto del black metal della band tedesca, dove tutte le caratteristiche, le abitudini e tendenze vengono passate in rassegna per essere offerte all’ascoltatore. “Xibalba” in oltre dieci minuti rappresenta un atto tellurico, muscolare e con punte anche struggenti in fatto melodico. “Eos” ha i toni di un vecchio esempio del symphonic black metal, mentre “Fragment” è sognante e leggera, è infatti una composizione atta a rendersi più verso un post metal che altro. “Finisterre III” è in intermezzo ed è appunto la terza parte di un concept che dura già da qualche album, con la precedente parte uno delle tre a essere nota come la title track dell’album uscito nel 2017. “Forlorn” è un altro buon esempio di atmosfera e principi post metal in un’opera che si fonda su un crescendo d’atmosfera e per uno sviluppo più potente ma al contempo leggero in fatto di suoni rispetto agli altri pezzi di “Innern”. In confronto al precedente album “Noktvrn”, QUI recensito, la band bavarese si presenta con una limatura più accurata negli arrangiamenti e al contempo uguale a sé stessa in fatto di songwriting, il quale vive di influenze facilmente rintracciabili e abilmente infuse nella propria musica.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10