(Gymnocal Industries) Assurdo. E solo etichette come la Gymnocal possono permettersi di pubblicare dischi così folli, così non convenzionali, o così esplicitamente descritti: ‘l’album completo del progetto progressive alt. metal a tema aziendale Double Mute’. Cosa diavolo vuol dire ‘progressive alt. metal a tema aziendale’? Io di certo non lo so. E non penso lo sappia nemmeno il mastermind Jake Rosenberg del progetto internazionale di musica dark-sperimentale Vitam Aeternam, e nemmeno i numerosi ospiti presenti, tra questi i personaggi di quell’altro pazzo progetto e compagno d’etichetta, A Flying Fish. In questo lavoro c’è del metal, da qualche parte. C’è tanta elettronica, c’è melodia. C’è synthwave, c’è dance e c’è tantissimo dark ambient, con tanta teatralità cinematica: non siamo sicuramente davanti a musica per tutti, tanto meno a musica ‘per metallari’: qui serve apertura mentale, serve deviazione mentale, serve un’instabilità psichica in linea con quella di Jake e i suoi compari. Serve essere sufficientemente pazzi da capire suoni e immagini di questo album, i cui brani rappresentano delle slide commerciali, poi chiuse da una manciata di appendici. Il tutto in perfetto stile da top manager, cosa che ha molto senso visto che il concepimento dell’opera arriva ‘dopo numerosi focus group, ricerche di mercato e think tank’, impegno che ha portato a raddoppiare una ‘formula vincente basata su collaborazione, sinergia e lavoro di squadra’. Se poi si va oltre l’emozione dei suoni e magari si sbircia le immagini di corredo (screenshot folli di assurde e ipotetiche videochiamate psicotiche), ecco che “Corporate Culture_FINAL_v2” diventa l’interpretazione musicale di dozzine di mail di lavoro che si accumulano in tempo zero contemporaneamente a messaggi pervenuti con insistenza nevrotica dai vari message services dei quali siamo ormai schiavi, il tutto mentre si risponde a tre telefonate alla volta, con altre cinque parcheggiate in attesa, mentre la lista di compiti da fare e da assegnare aumenta traboccando dallo spazio sullo schermo, sull’agenda, sui diecimila post-it gialli che hanno conquistato l’intero spazio vitale della disordinata scrivania. Praticamente la colonna sonora di una settimana che inizia con un fottuto lunedì mattina in ufficio, attraversa giorni di merda infestati di meeting, incontri, grafici, firme, compiti, report, e arriva al traguardo del venerdì sera, quel punto di arrivo che -guardando indietro- ti fa esclamare: ‘cazzo, che soddisfazione, tutto risolto, ottimo lavoro! Pub: sto arrivando!’

(Luca Zakk) Voto: 8/10