(AFM Records) Con il precedente “Revolt” (recensione qui) fecero il salto internazionale, sia dal punto di vista linguistico (prima il materiale era in lingua madre), sia uscendosene dai confini del loro paese, la Repubblica Ceca. Ancora una volta sotto l’ala protettiva della AFM eccoli tornare ora con il primo vero album nato per una visibilità globale (“Revolt” era un remake in inglese di un loro disco in lingua madre), un album che ci scaraventa in faccia la band in chiave esplosiva, con quei cinque tizi incazzati che si sfogano a suon di metallo, sia classico che ultra moderno, sia oscuro che capace di scaldare una potenziale folla sconfinata. “Enemy List” è deflagrante e, diavolo, preghi davvero di non finire nella lista dei nemici di questi cinque animali scatenati. Decadente ma pregna di suoni tuonanti “Everything Is Black”… con un refrain tanto incazzato quanto epico. Ossessiva e pregna di elettronica “Wake Me Up (Before We Die)” un brano tra il groove metal, la techno e la Neue Deutsche Härte, mentre si rivela geniale e semplicemente irresistibile la loro versione di “Legends Never Die”, la favolosa canzone degli Against The Current composta come soundtrack del campionato mondiale del videogioco multiplayer League of Legends. Intensa ”Three Steps To Hell”, mentre “In Death We Trust” con il tuo testo ispirato alla bomba atomica di Robert Oppenheimer è tra death metal, heavy metal, power metal… arrivando perfino a qualche provocazione a-là Marilyn Manson. Ancora talentuoso mix di generi su “Dead Living Dead”, qui tra elettronica, metal epico e classico. Bella “1939” con il suo contenuto che parte dalla seconda guerra mondiale estendendo poi le tematiche all’era moderna; introspettiva “The Revenant”, prima della conclusiva title track, un pezzo apocalittico, dove il metallo tagliente e prepotente, gioca con un rap che ricorda i migliori Linkin Park. I Dymytry sono una forza tellurica, sono potenti, anzi sono davvero potentissimi. Qualcuno definisce la loro musica psy-core, forse più per il look mascherato e post atomico che per la musica stessa, la quale è sicuramente attuale, assolutamente ricca di elettronica, tuonante ma senza andare in direzione Rammstein, melodica ricordando la tradizione ma senza essere metal classico, massacrante senza per forza imitare leggende come i Pantera e, infine, super moderna ma assolutamente lontana dall’essere semplice e prevedibile. Musica che elettrizza causando un deflagrante elettroshock, una folgore ad alta tensione che scuote e fa perdere il controllo. Musica che provoca, che gioca, che stimola: dieci brani… praticamente dieci micidiali singoli!

(Luca Zakk) Voto: 9/10