(Autoprodotto) Progressivi. Eterei. Melodici. Debuttano i danesi Être con un EP che vuole essere il primo capitolo di una trilogia. Tra il metal ed il doom, tra il psichedelico ed il dark… sempre coinvolgenti, sulfurei, con la vocalist Freja Ordell in grado di iniettare energia ma anche inquietudine, un’artista che entrando nella band (prima chiamata South Harbour) ha portato una ventata di innovazione e senso di creatività. Brani che spaziano nello stile e nel tempo: dal grunge agli anni ’70, dal melodico al pesante, dal potente allo spirituale con divagazioni surreali. Pulsante “Perilune”, un brano che riesce ad essere rock, molto goth… è impossibile non pensare ai Lacuna Coil. Ma “Fractured” acquisisce personalità, diventa vibrante, ci avviciniamo ai percorsi calcati da bands quali Madder Mortem, qui però con un velo più tetro, più incisivo e assolutamente più moderno. Imprevedibile la geniale e poderosa “Into Light”, pesante e seducente “The Descent”, prima della bellissima e conclusiva “Sea of Spectrum”, brano tanto heavy quanto ricercato e suggestivo, una canzone dove la componente prog della band trova ampio spazio, lasciandosi andare, crescendo, evolvendo. Saranno anche al debutto, ma questo “I: Human” merita ripetuti ascolti… merita attenzione, merita e giustamente esige passione. È sorprendente come questo piccolo EP riesca a crescere con irruenza e prepotenza ascolto dopo ascolto, svelando dettagli, attirando con bellissimi inganni, rivelando segreti inimmaginabili!

(Luca Zakk) Voto: 7,5/10