(Selfmadegod Records) Sotto il segno del doom questo split tra due realtà statunitensi. I Rotting Kingdom hanno già pubblicato un album e un EP e con due pezzi illustrano il loro suonare che ricalca schemi del genere doom metal degli anni ’90 di fattura britannica, cioè quel doom che viveva di fasi lentissime e momenti tempestosi che con una voce growl poi avvicina tutto al death metal. “Misery Eternal” e “The Road of Grief Ashes”, sono i due emblemi di questa performance che risulta accattivante. La prima canzone poi, di sette minuti, presenta diversi spunti melodici interessanti, i quali rievocano i primissimi Anathema. In più è presente un gioco di fraseggi delle chitarre molto accattivanti e messi in bell’evidenza da una produzione essenzialmente perfetta. Ogni strumento ha il suo spazio, il taglio perfetto per cucire un insieme melodico equilibrato. Più rodati e di lungo corso dunque gli Encoffination, band che ha pubblicato svariate cose e almeno quattro album in studio. Encoffination è zolfo marcescente e un vortice di pazzia. Voce molto gutturale e profonda, un gorgoglio che fa atmosfera in questa follia. Doom sulfureo, decomposto, rintanato nell’oscurità. Due composizioni anche per Encoffination, ovvero l’oscura e decadente “Gloriously Decomposed” e la putrida “Agognal Soul”, entrambe dal grande minutaggio. Circa diciassette minuti di Encoffination allo stato puro. “Wretched Enigma of Salvation” è un ottimo split perché fotografa bene le capacità, l’arte e la filosofia concettuale delle due band, quanto il saperne dare un sunto ammiccante, attraverso quattro cospicue composizioni per circa trentadue minuti di durata.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10