(Massacre Records) Tornano in pista con il loro terzo album i finlandesi Frozen Land, band che ho amato visceralmente in occasione dell’uscita del loro secondo lavoro “Out Of The Dark”, un disco che, insieme a “Powertrain” dei Majestica, è capace di riportarmi indietro a fine anni ’90, quando i migliori anni della mia vita coincidevano con il miglior periodo del melodic power metal di matrice europea, quando Stratovarius, Sonata Arctica, Labyrinth e HammerFall dominavano la scena metal mondiale. “Icemelter” fotografa la formazione finnica in totale stato di grazia per ispirazione, mantenendo intatte le caratteristiche che hanno fatto di “Out Of The Dark” un piccolo capolavoro, aggiungendo però molto testosterone alle nuove composizioni, decisamente più muscolari e spigolose, tanto da poter affermare senza ombra di dubbio di trovarci di fronte all’album più aggressivo partorito finora dalla band. L’opener “The Carrier” è un perfetto esempio di come stavolta aggressività e melodia siano perfettamente mescolate, tra cori che rimandano ai Gamma Ray più epici e ritmiche tritaossa, per gentile concessione delle new entry Aleksi Salomaa al basso e Matias Rokio, un autentico elicottero con la doppia cassa. “Dream Away” è ruffiana, catchy all’inverosimile soprattutto nella prima parte, dove il bravissimo ed italianissimo Tony Meloni disegna melodie vocali di immediata efficacia, mentre la seconda parte è un crescendo di potenza ed aggressività. “Chosen, Corrupt And Cancerous” è un continuo duello tra chitarra e tastiera, nella migliore tradizione power finlandese. “Dead End” è inizialmente quasi AOR, per evolversi poi in un midtempo dove Tony Meloni sale nuovamente in cattedra. Un album che mette in mostra una notevole evoluzione per la band guidata dal mastermind Tuomas Hirvonen che, pur non rinnegando minimamente quanto proposto finora, ha saputo rendere il proprio sound più personale e meno derivativo.

(Matteo Piotto) Voto: 9/10