(Massacre Records) Un fulmine a ciel sereno! Non saprei come altro definire “Out Of The Dark”, secondo album dei finlandesi Frozen Land, i quali sono riusciti a farmi viaggiare indietro nel tempo di circa venticinque anni, quando non ancora ventenne mi esaltavo con “Episode” degli Stratovarius, “Glory To The Brave” degli Hammerfall, “Better Than Raw” degli Helloween e “Somewhere Out In Space” dei Gamma Ray. Anni dove il metal era dominato da voci altissime, chitarre neoclassiche e doppia cassa tipo elicottero, con ritornelli da urlare levando al cielo il boccale di birra. Non c’è una sola nota che non richiami a quell’epoca d’oro, tutto il disco si rifà al power metal melodico, a partire dall’opener “King’s A Bitch”, dalla struttura che ricorda molto quella di “Eagle Fly Free”. “The Prophecy” farà felici tutti coloro che sono cresciuti a pane e Stratovarius, mentre “Don’t You Ever Leave Me” è una ballatona strappa mutande, forse un po’ fuori contesto rispetto al resto dell’album, ma è in ogni caso una bella canzone, ruffiana ed intensa al punto giusto. La title track potrebbe essere uscita da un qualsiasi album dei Sonata Artica, mentre stupisce la conclusiva “Señorita“, mix tra metal ed eurodance nato quasi per scherzo e da non prendere troppo sul serio. Un album dove qualità ed effetto nostalgia viaggiano a braccetto, regalando grandi emozioni a coloro che sono cresciuti quando il power dominava la scena.

(Matteo Piotto) Voto: 9/10